Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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domenica 13 maggio 2012

VACANZE - di Carla Forti



Di sicuro non ci vado. Io in barca non vado. Non so nemmeno esattamente cosa sia una barca. Mio zio Tillo, che ne sa molto più di me perché è parecchio più grande, una volta mi ha detto di averne viste molte al porto quando andava girovagando per i giardini. In realtà lui non è un vero e proprio zio, ma lo chiamo così perché me l’ha insegnato la mia mamma. Anche lei non è una vera e propria mamma, ma quando mi parla, mi accarezza e mi dice io la guardo a mia volta, la annuso e allora le mordo il mento. Perché io mordo anche un po’: sì, perché sono una gatta.


Io in barca non vado. Mio marito è il solito fesso che si è lasciato abbindolare ancora una volta dal suo amico Gianfranco, noto skipper furbetto e forse anche qualcos’altro. Si parla di lui come di un grande amatore, festaiolo e molto simpatico che però  è stato implicato in un traffico strano e ne è uscito con l’aiuto di un avvocato par suo. O almeno questo è quello che si dice e sapete come sono le chiacchiere nei piccoli centri. Fra l’altro soffro il mare anzi, per essere precisi, soffro qualunque semovente che non guidi io. Le isole greche poi! Meltemi da mal di testa assicurato, onde e nausea. ho chiesto e lui

  • . gli ho detto < I gatti non gradiscono l’acqua e mi meraviglio che tu non lo sappia>. A volte mi chiedo se abbia consumato tutti i suoi neuroni per prendere quella laurea in informatica.

    Io so cos’è una barca, ma non ci vado. Li ho sentiti in salotto. Lui diceva . Ma vogliamo scherzare? Le ho viste le barche. Quando attraversavo la strada per andare in quell’enorme cortile dimesso, a volte mi spingevo un po’ più in là a guardare quelle  cose che si muovevano e nessuno riusciva a fermare. Insomma io sono Tillo, sono un gatto, non gradisco l’acqua e in barca non vado. Piuttosto sparisco come ho già fatto altre volte quand’ero giovane.


    Io vado in barca con Gianfranco. Al mare da noi non vado perché la nostra spiaggia fa schifo e hai voglia a dire che è la meglio servita di tutta la costa! Se mia moglie non vuole venire mi aspetterà a casa come Penelope. Mi dispiace un po’ se lei non viene: magari proverò a fare un altro tentativo questa sera.

    Il sole che filtra attraverso la serranda mi sveglia e subito mi assale l’ansia: devo preparare i bagagli, mettere nelle sacchi i costumi e gli asciugamani, comperare le provviste per la barca, stivare tutto. Dio, e i gatti? Ah sì, la mia amica Teresa si presterà ad accudirli. Mio marito ha tanto insistito che alla fine ho ceduto: partiremo. Ma che giorno è oggi?. Quanto manca? Mi alzo e sento freddo. Come mai? Vado alla finestra e fuori mi appare uno spettacolo magico: tutto è coperto di neve. Mi assale un dubbio, torno  in camera e vedo tre sagome: una è mio marito che ronfa. E i gatti anche.

    Carla Forti
  • 2 commenti:

    1. Mi piace sempre molto quando sono gli animali a parlare. E Carla è riuscita a dare voce ai gatti con molta abilità e ironia. Si vede da questi particolari che è abituata a trattare con questi animali intelligentissimi e sensibili.
      Ho anche io una gatta... e dubito che sarebbe disposta a salire sopra una barca! :D

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    2. Una lettura molto piacevole e divertente, Carla, brava.

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