Be
bop a lula... Mmmmm... Avrei voglia di stiracchiarmi un po'. Uffa,
prevedo una giornatina pesante. Sono soltanto le otto del mattino e
già si boccheggia. D'altra parte siamo in luglio mica in dicembre,
siamo a Rimini non al Polo Nord, pertanto inutile lamentarsi.
Che
ha quella vecchia da fissarmi così insistentemente? Mi si è
piazzata davanti a strizzare gli occhi, arricciare il naso e mostrare
la dentiera. Nonna, per te posso essere soltanto un nebbioso ricordo.
Forse le sta tornando alla mente quando il pancione l'ha avuto lei.
Certo che ai suoi tempi sicuramente non lo si esibiva così. Anzi,
più la pancia si ingrossava e più ci si nascondeva in casa. Eh, sì,
nonna, i tempi sono cambiati. In meglio? Mah, non saprei proprio.
Ecco, se ne va scuotendo la testa. Va beh, non si può piacere a
tutti.
Be
bop a lula... Non riesco a togliermi dalla testa questo motivetto.
Dev'essere stato stanotte, quando da una macchina parcheggiata poco
distante usciva questa canzone a tutto volume. Mi ha bombardato per
un'ora buona.
E
questa che mi guarda con occhi velati di struggente malinconia?
Spiacente, ragazza mia, tempo scaduto. Alla tua età posso soltanto
essere un rimpianto. Abbassi la testa per non far vedere il ciglio
tremulo. Dovevi pensarci prima, figlia mia, adesso è tardi. Dai, su,
non fare così. Asciugati pure gli occhi, puoi sempre dare la colpa
al caldo che te li appiccica. Tranquilla, non c'è bisogno che ti
guardi attorno con aria furtiva e vergognosa, tanto nessuno bada a
te, talmente vanno di fretta tutti quanti. Stare nei pressi della
stazione è divertente, vedi sempre un sacco di gente e non ti
annoi.
E
guardali questi due, che teneri! Mi stanno guardando con una dolcezza
disarmante. Mi sa che tra i loro progetti c'è un bel pancione.
Buona fortuna, amici miei, e buona vita. Almeno finché dura.
Questi
due invece non me la danno a bere. Lei rallenta, gli stringe il
braccio e mi indica con un movimento impercettibile del mento, mentre
appoggia il capo sulla sua spalla. Caruccia! Lui fa finta di niente e
accelera. Io non so cosa t'avesse dato a intendere, bimba, ma
qualcosa mi dice che ha cambiato idea. Mia cara, pure tu, come me,
hai i giorni contati, l'altra incombe come un temporale.
Tu,
invece, con l'abito grigio perla in fresco di lana, da professionista
con studio in centro, non me la dai a bere . A te non importa niente
di me, della maternità e via dicendo. Ma che fai, una foto col
cellulare? Sei soltanto un depravato, uno di quelli che se vedono una
donna, ma va bene anche soltanto un pezzo, non perdono occasione per
immaginare scenari porno, insomma roba da sesso estremo. Sciò, sciò,
alla larga. Gli uomini! Stanotte uno mi si è incollato addosso, si è
aperto la patta dei pantaloni e ha cominciato a smanettarsi. Roba da
matti!
Però,
guarda quella sul marciapiede di fronte, pantaloni a vita bassa e
top. Niente pancia, spianata come una sogliola. Eh, cara mia, anche
io prima ero così. E non mi guardare con quell'aria spocchiosa,
perché appena finisco mi rimetto in forma. Tanto ci lega lo stesso
destino, un'occhiata distratta e via, duriamo il tempo di uno
sguardo. Bella mia, penserai mica che qualcuno ti dedicherà una
poesia d'amore o ti porterà delle rose rosse? Naaaaa!
Però,
adesso che mi ci fai pensare, è stata scritta una canzone su di noi.
Come faceva? Dunque... Ah, sì, ecco:«Un poster che qualcuno ha già
scarabocchiato dice "Vieni in Tunisia" c'è un mare di
velluto ed una palma e tu che sogni di fuggire via... di andare
lontano lontano andare lontano lontano...». Giusto, Claudio
Baglioni.
Ma
chi sogna più? Una volta si sognava, adesso al massimo si desidera e
i desideri sono come i parenti poveri, quelli di cui ti ricordi a
Natale per regalargli un panettone del discount, e ti senti pure
generoso.
Chi
mi ha messo qui lo ha fatto per far riflettere sulla maternità e
meditare sul suo mistero? Ma va' là! Mi ha messo qui per vendere
polizze assicurative: «Pensa al suo futuro». E chi si ferma lo fa
soltanto per segnarsi il numero verde.
Pure
su di te, bellona, che sogni credi che facciano? Di rapirti e
portarti in un'isola deserta? Di vivere una intensa storia d'amore?
Lascia stare, non ti illudere, desiderano soltanto toglierti i jeans
che reclamizzi, una botta e via, arrivederci e grazie, è stato un
piacere. Che ci vuoi fare, così va il mondo.
Oh,
ecco che arriva. Chissà a chi toccherà oggi. Viene da questa parte,
quindi tocca a me. Vediamo un po' cosa mi appiccicherà sopra. Per
oggi tu sei salva, miss.
Slash
slash slash... Ehi, sta' attento con tutta 'sta colla, può essere
tossica per il bambino. Che hai di nuovo? Fa' vedere. Tende, tende
parasole. Giusto, con 'sto caldo è quello che ci vuole. Tempo
scaduto, siori e siore. Be bop a lula...
Strepitoso! Fino all'ultimo mi sono chiesta dove volessi andare a parare. :-)
RispondiEliminaPiacevolissimo l'effetto della descrizione della folla... chi va, chi viene, i personaggi con i loro tic. Confesso che lo faccio anche io, quando sono in stazione. Ma l'effetto finale è davvero strepitoso. No, non avrei mai immaginato COSA potesse rappresentare la voce narrante. Brava, Barbara... se il tuo obiettivo era il finale a sorpresa, nel mio caso ci sei riuscita alla grande.
Grazie, Francesca, troppobbuona :-)
RispondiEliminaMolto, molto carino! Ma lo avevamo letto? Io non me lo ricordavo...
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