A volte, sull'orlo della notte, si rimane sospesi
e non si muore. Si rimane dentro un solo respiro,
a lungo, nel giorno mai compiuto, si vede
la porta spalancata da un grido. La mano feriva
con una precisione vicina alla dolcezza. Così
si trascorre dal primo sangue fino a qui,
fino agli attimi che tornano a capire e restano
imperfetti e interrogati.
Molto bella l'immagine iniziale dello stare sospesi sull'orlo della notte e trovo anche geniale l'abbinamento degli aggettivi finali: attimi imperfetti e interrogati.
RispondiEliminaMolto bello, nulla da aggiungere! "Attimi imperfetti e interrogati"...efficace davvero.
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