Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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sabato 4 settembre 2010

Sono una balena (di Pierina)

"Sono una balena" è stato pubblicato con altri racconti in Speciale Infanzia 2009, Collana M.A.R.E.L. - Provincia di Roma, Biblioteche del Comune di Roma.


C’è chi nasce polipo e chi murena, chi nasce ippocampo e chi sardina, io sono nata balena.
Se sono contenta?
Diciamo che sono abituata alla mia stazza e mi riesce difficile entrare nei panni di un’acciuga.
Oh! Oh! Ammiro molto il guizzare della sardina, l’orrenda sinuosità della murena, l’energia tentacolare del polipo, ma io sono il più grande animale del globo terracqueo, vi sembra poco?
Sono lunga come tre vagoni di treno, peso come venti elefanti, ho una lingua come tre dinosauri, delle pinne come ali d’aeroplano, una testa immensa,  spaventevoli denti mandibolari…
Pensate che una sardina si piaccia più di me?
Io non ne sono affatto sicura.
Così piccola e indifesa in un mondo pieno d’incognite, e d’insidie…
Non credete che preferirebbe essere nata mostro?!
Un essere grande, grosso, forte, oscuro, minaccioso…
Uno come me, insomma.
E se mi metto a cantare?
L’insieme di grugniti, grida, lamenti e mugolii, fanno crepare d’invidia anche il fantasma musicalmente più fantasioso. Paura eh!
Tranquilli, la mia è solo apparenza, ricordatevi che ho un cuore grande come duemila persone e, naturalmente, dipende dalle persone.
Per quanto mi riguarda sono una gran giocherellona, mi piace solcare i mari, correre veloce, fare acrobazie fuori dall’acqua, saltare e ricadere giù alzando spruzzi fino il sole, sprofondare nei meravigliosi abissi oceanici che nulla hanno per me di mistero.
Sapete, sono molto curiosa.
Volete fare con me un giro in fondo al mare?
Conoscerete il mondo dei pesci e di mille altre creature acquatiche, un affascinante mondo di colori, un immenso affresco naturale, un autentico paradiso sommerso.
Cominciamo ad esplorare?
Intanto ammirate la superficie sconfinata del mare, scrutate bene l’instabile blu delle onde…
Attenzione, è in arrivo la campana pulsante della medusa!
Non vi fa ridere il pesce luna che si lascia sballottare dalle onde?
Quella forma grottesca e la pinna dorsale drizzata nell'aria… 
Avete intravisto uno strano oggetto galleggiante!?
Un relitto o una strana creatura marina?
Avviciniamoci con cautela.
Dite che è qualcosa di marrone striato di scuro… un piastrone giallastro a forma di cuore con larghe macchie arancione… un guscio robusto con delle pinne zampe?!
Una tartaruga marina!
Una meravigliosa creatura a metà tra preistoria e immaginazione.
Ora scendiamo più giù… il paesaggio sottomarino ha del miracoloso, vero?!
Il fondale dà rifugio a migliaia di pesci d'ogni genere: tonni, cernie, razze,  branzini, spigole, seppie, squali… solo per menzionarne alcune. 
Cominciate a stupirvi eh!
Guardate le alghe, i molluschi, i ricci di mare, la colonia di spugne, i coralli, le stelle marine, le aragoste, quel buffo mollusco dal piede strascicante…sorprendente la vita degli abissi! 
Guardate sulle pietre, tra le rocce, nella zona dove l'onda fluisce e rifluisce lenta, sono anemoni di mare. Che aspetto meraviglioso, e che bizzarria di colori!
I tentacoli piumosi seguono la corrente, al ritiro dell'onda i petali si richiudono.
Quante forme singolari, questo sembra un garofano rosa.
Mai fidarsi delle apparenze in fondo al mare.
Questi fiori di carne, delicatamente colorati, quando un pesce o un gamberetto giunge alla loro portata, l'afferrano, l’abbracciano, lo stringono, lo portano alla bocca e l'ingoiano.
Un vero pasto da belve.
Vi sembra crudele?!
Diciamo una “crudeltà innocente”, un’esigenza, una necessità biologica, poiché la vita tutto ha incatenato e la morte rientra nel gioco della ciclicità. Vi posso assicurare che la natura fa le cose con saggezza.
Una saggezza sapiente e magica: tutto deve finire per potersi rinnovare.
La natura è cattiva?!
No, la natura è la natura, ha la sua essenza, il suo ordine, il suo equilibrio.
Vi svelerò un segreto: in natura c’è posto per tutti, e ognuno ha il suo posto.
Bisogna solo rispettare le regole di convivenza che permettono a tutti di vivere, e di far vivere il Pianeta.
Ogni essere vivente lo sa e si conforma, ad esempio io sono microfago e mi nutro solo di plancton, anche se il mio stomaco potrebbe ingoiare una barca con tutto il suo equipaggio.
Solo l’uomo, l’animale che si dice intelligente, non l’ha ancora capito.
Quel suo folle desiderio di dominio sta minacciando l’equilibrio del globo terracqueo, mi dispiace dirvelo, ma anch’io sono a rischio d’estinzione. L’uomo considera la balena un animale prezioso, commercialmente parlando, s’intende. La carne di balena viene venduta a peso d’oro ai maniaci delle prelibatezze gastronomiche...
Eh sì, l’essere umano continua ad accanirsi su di noi, non considerandoci meravigliosi e intelligentissimi esseri viventi, ma miniere d’oro da sfruttare fino al limite del possibile. Fino a quando non esisteremo più.
Poveri cetacei, aggrediti da tutte le parti!
Pensate all'inquinamento, la  maggior parte del genere umano inquina, inquina, inquina... Come?
L'inquinamento ha molte fonti, il modo più semplice è quello di abbandonare o gettare in mare sostanze d’uso quotidiano: buste e bottiglie di  plastica, scatole d’alluminio, portachiavi,  penne, posate… poi ci sono gli scarichi urbani, quelli industriali, gli incidenti delle petroliere…
Le maree nere provocano ferite così difficili da cicatrizzare.
L’uomo ha fatto del mare la sua pattumiera, sta distruggendo a ritmo galoppante il meglio della natura, già molte specie sono estinte, altre sono al limite della sopravvivenza.
Tutti gli Oceani sono in apnea.   
Avete sentito parlare di inquinamento acustico e balene piaggiate?  
Purtroppo è un avvenimento che accade sempre con maggior frequenza, siamo così stressate! 
Dovete sapere che noi creature giganti abbiamo un ottimo udito, il suono viaggia così bene nell'acqua.
Il canto di una balena può attraversare spazi immensi.
Prima che il traffico d'imbarcazioni distruggesse la tranquillità dell'habitat marino potevamo sentire il richiamo del nostro branco da una sponda all'altra dell'oceano.
Ahimè, non è più così!  
Oggi il nostro raggio di percezione sonora è molto diminuito, ogni tentativo di essere ascoltate a distanza sembra vano. Viviamo nel terrore di perderci.
Il rumore dell’ambiente marino ci preoccupa molto.
Siamo molto, molto, moltissimo preoccupate!
La vita per noi balene è diventata troppo difficile.
Il nostro canto non è più quello di una volta… a pensarci bene, ormai, è solo un lamento cupo.   
Bisogna trovare una soluzione, fare qualcosa… Io non mi voglio arrendere… Non posso!
L’uomo deve smettere di minacciare la natura, deve imparare a rispettarla e a tenere conto degli altri.  Deve capire che il suo agire sconsiderato sta mettendo a rischio la sua stessa vita.
La salute dell'ambiente è una priorità, per tutti gli esseri viventi.
Mi è venuta un’idea!
Andrò a scuola dalle mitiche Sirene, per imparare il loro canto. No, non quello che affascinava i marinai inducendoli a schiantarsi sugli scogli. Io voglio imparare la canzone che riesce a fermare i venti e rende gli uomini saggi.
E voi? Voi che farete?!
 

1 commento:

  1. Una bellissima fiaba con un contenuto molto profondo. Mi piacque quando la leggemmo quella sera a casa tua e mi è piaciuto ancora di più leggerla ora. Come sempre brava, pierina! :)

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