Una storia di famiglia
(di Manuela Angelini)
Il 2 novembre 1943 il sole splendeva e faceva caldo. Nella casa riminese di via Tripoli si stava preparando l’occorrente per partire. La Topolino grigia venne revisionata con attenzione e riempita il più possibile di vestiario, biancheria, tegami e cibo. Il viaggio sarebbe stato lungo e tutto poteva servire. Nei giorni successivi anche i mobili e il pianoforte avrebbero preso la via di Borghi, un paese sulle colline sopra Santarcangelo dove la famiglia Oliveti si accingeva a “sfollare” per sfuggire alla guerra.
Dopo un’ultima occhiata alla casa – chissà quando sarebbero riusciti a rivederla – e aver chiuso la porta a chiave, tutti salirono sull’auto. Torquato davanti, al posto di guida, la moglie Giulia al suo fianco, con in braccio la piccola Serena di poco più di un anno e, dietro, Maria Grazia di nove anni, Alessandro di otto, Giovanna di cinque e Pierpaolo di tre.