Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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venerdì 18 novembre 2011

CAOS A QASRABAD di Eugenio Saguatti

 Edizioni Alacràn
di Francesca Mairani 




Ho conosciuto Eugenio Saguatti in un modo che, da qualche anno a questa parte, sta diventando abbastanza usuale. Entrambi contatti di una comune amica, abbiamo iniziato a chiacchierare sulla sua bacheca di facebook, finendo per chiederci a nostra volta l’amicizia.
Così, fra un post e l’altro, è saltato fuori il suo “terribile segreto”: Eugenio non solo aveva scritto un romanzo… ma era addirittura riuscito a pubblicarlo!
La curiosità era tale che, nonostante il parere contrario dell’autore, mi sono precipitata in libreria a ordinarlo e, tempo una settimana, tenevo “Caos a Qasrabad” fra le mani.

Premetto che il genere Fantasy è quello che frequento meno in assoluto: dopo la lettura della trilogia di Tolkien, tutto mi è sembrato uno “scoppiazzaticcio” privo di interesse. Autori anche molto quotati del genere, come Marion Zimmer Bradley o Terry Brooks, mi hanno sempre lasciata indifferente. Il romanzo di Eugenio, invece, è un Fantasy molto particolare: ci sono sì elfi, maghi, goblin e troll, secondo la cosmogonia classica del genere, ma ha un impianto decisamente “giallo”. C’è una serie di omicidi. C’è un investigatore. Ci sono gli indiziati. C’è un’indagine che si svolge fra speculazioni mentali e colpi di scena, in un susseguirsi di eventi dove, di volta in volta, le prospettive vengono mutate.

La scrittura di Eugenio è molto scorrevole ma niente affatto banale, adatta sia ad un giovane pubblico – il Fantasy ha molti estimatori fra gli adolescenti – ma anche a lettori più smaliziati. I personaggi sono ben rispondenti agli stereotipi classici della “razze” di appartenenza, ma con sfumature che li rendono più vivi e vicini a noi.
Chi avrebbe mai pensato, per sempio, che un elfo chierico fosse così testardo nel voler risolvere i misteri usando solo la sua razionalità, o che un mago del caos avesse un senso dell’umorismo così sottile!
L’ironia è come un filo rosso che attraversa tutto il romanzo. Nessuno fra i protagonisti sembra prendersi – o essere preso – troppo sul serio. Persino l’intervento di un Dio, che non è sicuramente cosa da poco, avviene all’insegna di un divertimento di fondo.
D’altra parte Eugenio E’ una persona profondamente ironica. Basti pensare a come presenta se stesso nella quarta di copertina. “[…] Per lungo tempo tenta di mettere la testa a posto e di dimenticare la scrittura. Non ci riesce. Decide allora di rimettere mano a un vecchio manoscritto accantonato e, per una volta, di provarci seriamente. Ne è uscito Caos a Qasrabad, il suo primo romanzo. Attualmente sbarcatore di lunario professionista, paga i conti con lavoretti da grafico, fotografo, verniciatore di ringhiere”.
Consiglio la lettura a tutti gli amanti del Fantasy, che potrebbero trovare spunti interessanti per avvicinarsi al genere giallo. E agli amanti del giallo, che potranno apprezzare l’ambientazione per loro del tutto originale. 

1 commento:

  1. Premesso che amo il fantasy, ma che ho bisogno di avere la mente libera per leggerlo e quindi ci penserò quest'estate, trovo che l'inizio della tua recensione risponda anche, in modo indiretto, all'altro dibattito che avevo avviato riguardo alle possibilità per gli scrittori di farsi conoscere oggi: anche facebook è un canale!

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