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venerdì 24 giugno 2011

Racconti africani - Doris Lessing

Le recensioni del venerdì (fatte in casa)

Non avevo mai letto niente di Doris Lessing, perché non mi piaceva il suo nome. Certo, non è una motivazione molto logica per snobbare una scrittrice che ha perfino ricevuto il premio Nobel, ma quell'accostamento tra un nome da attricetta anni Cinquanta e il cognome del drammaturgo tedesco mi strideva, mi suonava quasi (letterariamente) blasfemo.
D'altra parte, il  mio rapporto con la letteratura è molto "sentimentale" e si basa su simpatie ed antipatie nate dalle motivazioni più svariate.
Ma in questo caso mi sono dovuta ricredere: nei racconti africani ho trovato la Grande Africa, proprio con la lettera maiuscola, con i suoi colori intensi e la sua anima profonda, che lega nel cerchio della vita e della morte ogni essere del continente, tranne gli "invasori" bianchi, che tutto sommato fanno una meschina figura: sono esseri rozzi e privi di sentimenti, che credono di possedere ciò che in realtà è evidentemente enorme e inafferrabile. Oppure, talvolta, sono persone (per lo più donne) profondamente infelici, perché in qualche modo afferrano il senso di estraneità e di inadeguatezza che informa la loro presenza in quei luoghi.
Tutto questo visto e descritto con gli occhi dei bambini, che sono capaci di ammirare e temere l'Africa, finché la loro cultura d'origine non li rende simili ai bianchi adulti.
Non c'è spazio per immedesimarsi, in questi racconti, e non ci sono frasi particolarmente toccanti per la nostra rubrica "mi ritorna in mente....".
Quello che resta, per il quale vale la pena di leggerli, è il maestoso e misterioso paesaggio africano.

Lorella

2 commenti:

  1. Concordo con le tue impressioni. Non ho letto tutti i racconti del libro in questione, ma soltanto tre o quattro, ed è tutto ciò che ho letto di lei. Una cosa che mi ha colpito è l'infelicità delle donne e mi piacerebbe sapere se è una costante della sua scrittura.

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  2. Di Doris Lessing ho letto un romanzo intitolato "Il quinto figlio". Una storia molto inquitante... narrata con un linguaggio ricco di sfumature e di immagini inusuali. So che è un po' poco per azzardare una "statistica"... ma credo che Barbara abbia ragione quando si interroga sulla infelicità delle sue protagoniste. Come ho letto su una bella recensione in rete "Doris Lessing non fa sconti di nessun tipo".
    La cosa che mi ha sempre colpita, in questa scrittrice, è il contrasto fra il suo aspetto e la sua scrittura. A vederla nelle foto, sembra la nonnina delle fiabe. Poi leggi quello che scrive - e come lo scrive - e ti accorgi che è una donna di grande intelligenza e senso critico.

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