Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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domenica 7 novembre 2010

Racconti a più mani: In classe (racconto di Stella)

Vi ricordate questo racconto che avevo postato a settembre? Stella ha provato a raccontarlo da un altro punto di vista. Trovo che sia un'idea molto interessante e sia a me che a lei farebbe piacere se qualcun altro volesse provare lo stesso esperimento, per realizzare una "narrazione a più mani". Ecco il racconto di Stella:


“Prendete l’antologia, oggi leggiamo un brano tratto da un libro che parla della Shoah, fate bene attenzione, perché ci saranno dei riferimenti a quello che abbiamo studiato in storia proprio la volta scorsa. Andrea, ti dispiacerebbe smettere di frugare nello zaino e starmi un po’ a sentire?”
Non sto frugando è che il libro non c'è, io ero sicuro di averlo messo,  è la seconda volta che lo dimentico a casa, adesso mi mette la nota sicuro! E  mia mamma comincia con i soliti discorsi noiosi, ma questa volta ero certo di averlo messo nello zaino. Chissà che non me lo abbia preso quel cretino di Stefano proprio per farmi prendere la nota!
“Non trovo il libro prof.  l'avevo messo, ma adesso non c'è.” Stanno tutti ridendo e la professoressa non ride affatto.
“ Prof che cosa è già la Shoah?”  E' Stefano, ha fatto la domanda per distrarla come se fosse facile, questa si ricorda tutto, non so  come fa, eppure si ricorda anche da un anno all'altro. Però adesso si arrabbia anche con lui perché questa cosa della Shoah l'ha proprio spiegata bene l'altro giorno.
“E tu dov'eri quando ho spiegato?” quando fa queste domande non sono sicuro che dica sul serio, lei lo sa che Stefano non era assente, allora?
“Lui c'era prof, sono sicura!” Ti pareva che la secchia non intervenisse, ma lei proprio non ce la fa a stare zitta! Marina la secchia, sempre con la mano alzata! Tanto è brutta e piatta, nessuno se la fila, neppure le altre femmine.
“Comunque la Shoah...”  Allora ha funzionato se ricomincia a spiegare storia, magari si dimentica della lettura sull'antologia, cioè  non si dimentica, magari ce la da da fare a casa con gli esercizi, ma almeno io non ho la nota e mia mamma mi fa uscire. Il libro lo troverò, se non l'ha preso Stefano sarà rimasto sulla scrivania, ho fatto la cartella all'ultimo momento ero già in ritardo, come tutte le mattine. La scuola comincia troppo presto al mattino!
Ma chi è quello lì sulla porta? Noi abbiamo la porta aperta perché la prof dice che fa troppo caldo, io non sento caldo, non in novembre, ma la porta aperta mi piace. Comunque quello lì lo conosco. Si chiama Marco. Faceva le medie qui è venuto a trovare la prof.
Fantastico! così ci perdiamo anche la ri-spiegazione della Shoah. Mi sa che questo Marco non era uno che poi andava tanto bene a scuola. Lo so perché abita vicino a casa di mia nonna, sempre qui nel quartiere di Miramare e la sua mamma era molto arrabbiata con lui quando faceva le medie. La prof è contenta quando quelli grandi la vengono a trovare, noi però siamo più contenti di lei anche se non capiamo niente di quello che dicono. A parte quando dicono che la scuola superiore è difficile, che lei li aveva avvisati e che loro non ci avevano creduto. Questa secondo me è una bugia che si sono messi d'accordo di dire tutte le volte, per farci paura, soprattutto a quelli come me o Stefano o Salvatore, che guarda cosa fa? Sta copiando matematica, ma è scemo? E se lo becca? Secondo me la prof  lo vede però sta zitta. A volte questa prof è strana, vede e non ci dice niente, però noi lo sappiamo che ci ha visto e la sua faccia non è proprio bella. Questa prof è più contenta quando vengono a trovarla quelli come Marco, quelli che a scuola non ne avevano voglia. Lei i secchioni come Marina della prima fila secondo me non le sono molto simpatici, almeno credo.
“Lei sa prof cosa è successo a Daniel?” sta dicendo Marco e non ha la faccia che scherza. Mi sa che è successa una cosa seria, perché anche la prof  ha una faccia. Nessuno parla più, tutti zitti. Neppure quando arriva la Preside stiamo così. E' successa una cosa brutta, un incidente. Quel Daniel aveva un motorino nuovo e senza andare forte gli è caduta una cosa addosso da un camion. Adesso la prof è proprio dispiaciuta, e a me mi dispiace di averla fatta arrabbiare perché mi sono dimenticato il libro sulla scrivania. Poi Marco saluta e noi salutiamo Marco e ci alziamo in piedi facendo rumore con le sedie un rumore che rompe un po' l'atmosfera seria che si è fatta parlando di Daniel.
“Prof non ho capito, cos'è successo a quel ragazzo?” è quell'asino di  Stefano che cerca ancora di perdere tempo
“Vede come fa? Lui c'era quando Marco ha spiegato, ma non capisce, come con la Shoah, glielo avevo detto che c'era!” Marina la secchiona proprio non riesce a stare zitta mai, ma la prof non ne ha voglia, neppure di ridere e dice solo  “prendete l'antologia”.

6 commenti:

  1. A me questa versione è piaciuta molto, adesso vediamo se qualcun altro prova a cimentarsi!

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  2. Brava Stella... io ricordo ancora quel racconto da tre punti di vista,era veramente meraviglioso.

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  3. Ciao Silvia! Il racconto cui fai riferimento tu era tutto scritto da me, nei suoi tre punti di vista diversi. Questa volta volevamo provare a fare una cosa diversa. Lorella ha scritto un racconto dal punto di vista del professore e mi era venuto in mente di riscrivere la stessa scena come la stesse vivendo qualcun altro, e magari far venire voglia a qualcuno che ci legge di continuare l'esperimento (puro esercizio di scrittura!) raccontando la scena di nuovo ma con gli occhi di un'altro personaggio: Marina la secchia? Salvatore che copia? una bidella nel corridoio(c'è sempre una bidella nel corridoio)? lo stesso Marco? E così via. Aspetto!

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  4. Visti i miei trascorsi scolastici, io potrei fare Marina la secchia... visto che alle medie mi atteggiavo molto a prima della classe. E' vero che possedevo tutti i numeri per farlo... ah ah ah :D
    Comunque il raccontino di Stella mi è piaciuto molto. Il tono è leggero... non me ne intendo di ragazzini, ma credo che sia abbastanza calzante alla realtà. E' banale da dire, lo so, ma per me è importante che il linguaggio sia in linea con il personaggio. Mi urta tantissimo il contrario. Sono una pipparuola, lo so. :)

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  5. Dai, Francesca, prova! Siamo in attesa di sentire il punto di vista di Marina!

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  6. Perchè no. Basta che non abbiate fretta... :)

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