Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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sabato 13 novembre 2010

PERCHÈ SI ACQUISTA UN LIBRO? (riflessioni di Barbara)


Nell'ultimo incontro di Biblioterapia cui ho partecipato, ho conosciuto Michele Mari. Di questo scrittore non avevo ancora letto niente. Siccome sono rimasta favorevolmente colpita dal suo intervento, alla fine della conferenza mi sono comprata un libro di corsa, senza star lì a pensarci tanto, anche perché non c'era molta scelta. Il libro in questione è "Rosso Floyd". Come si evince dal titolo parla dei Pink Floyd. Ora, i Pink Floyd mi piacciono ma non sarei mai uscita di casa per andarmi a comprare un libro su di loro. Quindi mi sono detta: «Oh-oh, ho buttato via 20 euro».
Comunque ho deciso di accettare la sfida che il libro mi proponeva, ho aperto la griglia  e mi sono messa a leggere.
E ho fatto molto bene perché il libro mi è piaciuto molto. Non sto a farvela tanto lunga sul libro, poiché in realtà si tratta di un pretesto per proporre una discussione sui motivi che ci spingono ad acquistare un libro.
Mi è capitato spesso di entrare in libreria senza sapere cosa comprare.
Si comprano libri perché ci vengono consigliati da amici, perché si leggono recensioni positive, ma può accadere di entrare in libreria senza una idea precisa di cosa comprare e uscire ugualmente con un libro in mano. In questo caso che cosa ci ha spinto a scegliere quel libro? Certo, possiamo essere stati attratti dall'incipit del romanzo, oppure dalle tracce di storia riportate sul risvolto di copertina (e sappiamo quanto sia rischioso affidarsi a questo).  Ma a volte non basta. Ammetto di aver comprato libri perché attratta dalla copertina (magari una bellissima fotografia) o da un titolo che per me in quel momento aveva un significato particolare. Devo dire che in questo modo ho fatto alcuni tra gli acquisti migliori, infatti i libri in questione mi sono sempre piaciuti molto. Non posso dire la stessa cosa per i libri consigliati da amici o dalle recensioni dei critici.
Quindi, meglio scegliere affidandosi all'istinto o alla ragione? Un po' all'uno e un po' all'altra? O forse semplicemente non c'è una regola?
Cosa ne pensate?

10 commenti:

  1. Personalmente, spesso mi lascio sedurre dalle copertine, ma più e prima ancora, dai titoli; cerco in un titolo qualcosa che mi incuriosisca, che lasci aperte varie possibilità, che celi un qualche mistero...

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  2. Anch'io mi lascio sedurre dalla "forma" del libro: la copertina, il titolo, il formato stesso del volume.
    Però non acquisto mai un libro senza prima averne letto il risvolto di copertina e l'incipit. Il primo perché so già che certe storie non mi piacciono, il secondo perché so che alcuni stili non li sopporto proprio. Naturalmente tutto questo non vale granché per gli acquisti che faccio su Internet, dove invece compro libri "sicuri", di autori che già conosco oppure saggi che mi interessano per qualche motivo e per cui non vale quasi mai il discorso dello stile.
    Insomma, forse nella scelta di un libro, vado per esclusione. Ossia elimino quelli che so già che non leggerei e compro i libri che hanno una buona probabilità di piacermi.
    Nella lettura sono molto selettiva, tutt'altro che onnivora e vivo questa condizione come un limite perché mi piacerebbe leggere alcuni libri che reputo importanti e interessanti, ma non lo faccio perché poi quegli stessi libri (soprattutto per lo stile) non mi piacciono.
    Tutto questo sproloquio per dire che, nella scelta dei libri, seguo il principio del piacere "sicuro" (mi viene in mente una battutaccia ma non la scrivo) e non mi butto nelle avventure (anche se, in altri campi, mi ritengo una persona curiosa).

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  3. Oh un altro argomento interessante.
    Io non ho un modo unico per scegliere i libri che acquisto. Mi piace seguire le recensioni sui giornali e qualche volta mi fido e sperimento, soprattutto se si tratta di giornalisti che stimo. Delle volte ammetto che mi capita di rimanere delusa. Ma altre volte sono molto soddisfatta.
    Invece raramento mi fido dei premi letterari. Lo so che alcuni sono molto prestigiosi e le giurie sono composte da persone molto colte che leggono ogni anno tantissimi libri. Però ho letto che spesso gli interessi delle case editrici prevalgono sul valore dei libri premiati. E francamente questo è per me molto deludente.
    Però qualche volta mi sono dovuta ricredere. Per esempio, quando ho letto "La solitudine dei numeri primi" l'ho trovato un romanzo bellissimo. Anche se ammetto che, all'inizio, avevo qualche pregiudizio.

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  4. Ammetto di essere piuttosto abitudinaria, nei miei acquisti. Per esempio: se apprezzo uno scrittore e questi esce con un nuovo romanzo, è facile che io lo acquisti. Spesso a scatola chiusa, senza prima leggere recensioni su internet o su riviste.
    Poi mi fido molto dei consigli (o sconsigli!) degli amici. Devo dire che con questo sistema del passaparola, ho comprato alcuni libri che ho apprezzato moltissimo. Per esempio Camilleri me lo ha fatto conoscere un'amica palermitana, mentre Carlotto è stato un azzeccato suggerimento di alcuni conoscenti di rovigo.
    Una cosa che mi piace un sacco è seguire i "consigli di lettura" (indiretti) che ogni tanto si leggono nei romanzi.
    Per esempio, tempo fa ho letto un romanzo di Dan Fante, il figlio di John. Ad un certo punto Bruno, il protagonista, entra in una libreria dell'usato, e inizia a sfogliare alcuni dei romanzi a lui più cari.
    Beh, alcuni autori che Fante cita li conosco solo per fama... ma mi sono trascritta i nomi e, piano piano, proverò a colmare la lacuna procurandomi loro romanzi.
    I libri amati dagli scrittori sono un territorio sempre molto interessante!
    Per quanto riguarda l'acquisto d'istinto, mi è capitato più raramente, e non sempe con buoni risultati. Fede è molto più coraggioso di me, da questo punto di vista.
    Magari, se ce la faccio, lo convinco a scrivere il suo punto di vista... :)

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  5. mah, onestamente mi lascio attirare dai titoli, altre volte dalle copertine... e qualche volta anche dai consigli :-)
    di solito comunque prevale l'istinto, soprattutto se si parla di entrare in libreria senza idee preconcette, ovvero senza avere la piu' pallida idea di cosa comprare..
    federico

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  6. come un obeso bulimico in crisi ipoglicemica sceglie un dolce in pasticceria!
    Antonella

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  7. Grazie ad Antonella e al suo perfetto dono della sintesi che ha fotografato bene un fenomeno che conosco. Mi appartengono anche altri stati mentali un po' "disturbati", come una sensazione quasi di "sballo" di fronte agli scaffali pieni di una libreria. Quante volte sono entrata senza avere l'intenzione di acquistare niente, e senza niente ne sono poi uscita, avendo bisogno solo di quel quarto d'ora di onnipotenza di fonte a "tutto quel ben di dio". Lo so che non è Tutto meritevole, lo so anche io, ma la beatitudine è uguale.
    Il problema è quando ho comprato un libro perchè suggerito da una persona che a sua volta legge molto e con la quale spesso mi sono trovata a parlare di lettura e magari il libro consigliatomi non mi è piaciuto. Allora sono un po' in difficoltà. Come rimango dispiaciuta quando consiglio un libro e la persona dopo che lo ha letto non ne è stata contenta. Non è colpa mia d'accordo, ma mi sento ugualmente responsabile per averle fatto perdere del tempo.
    Anche io come Barbara a volte dopo una presentazione o dopo una conferenza acquisto i libri dei relatori, anche io come Francesca mi appunto tutti gli autori o i libri citati in altri libri ripromettendomi di leggerli.
    Quello che mi dispiace è che non riuscirò a leggere tutto quello che vorrei. Pazienza.

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  8. Io invece non ho capito bene a chi o a cosa si riferisce Antonella con la sua ardita metafora... Io sono golosa, di dolci e di libri, e non ho alcun bisogno di essere in crisi ipoglicemica né di essere bulimica per comprare gli uni o gli altri. Poi, sinceramente, associo sia la lettura che il cibarsi di dolci ad una grande forma di piacere, anche fisico, mentre la metafora di Antonella mi suona come una specie di malattia.

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  9. Negli ultimi quattro anni ho acquistato libri perchè appartenenti ad un periodo storico preciso, e, ancora più precisamente, ad una corrente letteraria: il Naturalismo. Quindi, nelle librerie, i miei occhi si muovono con una rapidità vorace sulle coste delle copertine cercando quegli autori, e solo quelli: Maupassant, Zola, Flaubert, e soprattutto Balzac, che per mia buona pace ha scritto più di novanta romanzi. Quelli che non trovo in libreria, li ordino on line. Ho anche fatto brevi e meravigliose incursioni in America, ma sempre conservandomi saldamente ancorata al XIX secolo: Edith Warton, Henry James. Quindi dovrei chiedermi cosa mi ha spinta ad acquistare il mio primo romanzo dell'ottocento francese. Era una copertina. Rigida, sottile, inesorabilmente kitsch, era colorata di tenui colori pastello, bordata e decorata con lucide linee dorate che incorniciavano, al centro, la miniatura di una donna languidissima con un libro in mano. Lo stile della figura non ve lo sto neanche a dire, che tanto lo avrete indovinato da sole. Decisi che quel libro sarebbe stato mio, soprattutto perchè ero convinta che, dato lo stile della copertina e il prezzo stracciato, la casa editrice stesse fallendo rapidamente. Il romanzo era Madame Bovary. Però, anche prima di questo episodio, ho sempre scelto in base all'autore che in quel momento mi incuriosiva: tutto Sciascia, tutto Busi, ecc..
    Per il resto, se mi capita qualcosa di interessante fra le mani è principalmente perchè mi ha interessato la recensione (bella o brutta che fosse), e allora o lo leggo d'un fiato, giusto un tradimento fugace verso i miei francesi, o lo regalo al mio moroso pretendendo che lo legga lui, che è un po' come se lo leggessi anch'io, non chiedetemi perchè. :)

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  10. Interessante questa tua passione per il Naturalismo, Valentina. A me i romanzi di quella corrente piacciono molto, ma oggi non sono certo tra i più quotati (purtroppo anche nei gusti letterari gioca l'influenza della moda)

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