Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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venerdì 16 dicembre 2011

"I pesci non chiudono gli occhi". Erri De Luca

Edizioni Feltrinelli
Quando si apre lo scrigno dei ricordi mantenere il controllo è impossibile, odori, sensazioni, si proiettano su di noi in sequenza mista, ci assalgono e ci lasciano spossati, poveri, quasi increduli.
Erri De Luca si legge tutto d'un fiato, uno scrittore materico, carnale,  e questo libro non fa eccezione, collocandosi nella già nutrita schiera degli scritti autobiografici sul passato, sul tempo perduto dell'infanzia e della scoperta, insieme a Montediddio, Il giorno prima della felicità e altri.
La trama è un dipanarsi di vissuti di spiaggia, che mostrano la quotidianità di un ragazzo di dieci anni e la trasformazione in uomo attraverso le tappe di crescita del  corpo, la guarigione delle ferite, il costruirsi della consapevolezza della giustizia e dell'amore.
Il protagonista si immagina spesso di svanire tra le persone, e confida nella quiete dell'invisibilità corporea. Nello stesso tempo, il ragazzo vive giornate piene e stimolanti, nelle quali il cuore, che batte è unico testimone del pulsare del sangue: quello per la ragazzina del nord, quello per i pugni presi dal gruppetto dei tre rivali.
Forse bambini non si è più già da presto. Nel sud Italia degli anni 60, il protagonista, guidato dal muto incedere dei pescatori e da sentimenti acerbi per il mare, scopre di essere già diventato quel che vuole: è già uomo.
De Luca esprime, col suo vocabolario evocativo, tutto il "fare, il vivere e il sentire", che stanno nell'apprendimento dell'arte della vita, nell'educazione strappata a bocconi dalle lezioni dei grandi, nei gesti automatici e quotidiani. Costante è il richiamo al mondo animale, a quel caro codice già scritto, che racchiude tutta l'inconsapevole sapienza del corpo, perchè ogni corpo è, prima di tutto, animale. Perchè ogni corpo non sa mentire.
Appena finito il libro vien voglia di ripartire immediatamente dall'inizio , è un collage di immagini, spaccati di intimità, con una scrittura, che si percepisce subito personalissima, naturale.

Matteo Biserna

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