Serata divertente l'ultimo incontro di Pennadoca, e come avrebbe potuto essere altrimenti visto che l'argomento era “Della letteratura umoristica”.
Carla in qualità di regina ha portato un sostanzioso e variegato contributo:
“Zia Mame” di Patrick Dennis.
Di questo famoso e sostanzioso romanzo ha apprezzato la sua gradevolezza, il linguaggio scorrevole e anche accattivante. Le avventure di una zia bizzarra viste dagli occhi del suo sprovveduto nipote. Un libro che ti fa venire voglia di leggere e continuare a leggere. Dello stesso autore Carla ha acquistato anche “A spasso con Zia Mame” e ci faremo raccontare se è stato all'altezza di questo fortunato primo volume.
“Storia della filosofia greca. I pressocratici” di Luciano De Crescenzo
Dichiarandosi un poco lontana dalla conoscenza profonda della filosofia Carla ha apprezzato molto il volume del napoletano De Crescenzo. Soprattutto perchè il suo modo di ironizzare, di fare umorismo anche su pensieri profondi le ricordava molto la trasmissione radiofonica “Alto Gradimento”. Un tipo di ironia indimenticabile e ahimè irripetibile.
“Bar Sport 2000” di Stefano Benni
Nei confronti di questo autore Carla muove una critica interessante. Trova infatti che Benni sia troppo politicizzato per fare lo scrittore dal taglio umoristico. O fai politica o fai dell'ironia entrambe le attività vanno, diciamo, in conflitto di interessi? Comunque di questo libro salva pagine memorabili, molto divertenti, così godibili da indurre il lettore ad acquistare altri libri dello stesso autore, con il rischio però di rimanere deluso.
Lorella dice che va fuori tema, ma una piccola digressione nel Saggio sull'umorismo di Pirandello ci porta invece al centro del tema: la differenza tra una situazione comica e il sentimento di una situazione comica. In Pirandello il senso del grottesco è spesso presente. E su questo filo conduttore ci ha parlato di
“Una modesta proposta” di Jonathan Swift, un piccolo racconto molto provocatorio uscito nel 1729 che ha come argomento la spinosa questione della miseria in cui versa gran parte della popolazione irlandese (?). La proposta di Swift è a dir poco grottesca oltre che inimmaginabile.
“L'insostenibile leggerezza dell'essere” di Milan Kundera, di questo libro si è detto tantissimo, ma l'episodio su cui ha posto l'accento Lorella forse non è dei più noti. Di nuovo una situazione grave e seria dove le persone si comportano invece in maniera ridicola e stupida, strappando anche un sorriso amarissimo.
Francesca ci ha proposto due libri, singolari non famosissimi.
“Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” di Ray Lewis
Si tratta di una parodia della vita umana, con i suoi conflitti, con i suoi progressi, con i pregi e i difetti, utilizzando il mondo delle scimmie in un determinato periodo storico. Fingendo di mettere della distanza tra il tempo della narrazione e il tempo del lettore permette a quest'ultimo di avere uno sguardo nuovo su dinamiche di relazione che lo riguardano da vicino sia per quello che concerne le relazioni tra le persone o per quello che riguarda i grandi cambiamenti. Molto apprezzato è anche il linguaggio alto e forbito.
“Più rispetto, che sono tua madre” di Herman Casciari
Questa è una saga familiare moderna, scritta come fosse un blog e che riguarda soprattutto le dinamiche relazionali affettive. Lo sguardo è quello di una donna e le situazioni sono esilaranti e anche surreali.
Le proposte di Barbara sono state:
“Bar Sport” di Stefano Benni, continuando le osservazioni che erano venute fuori anche con il suggerimento di Carla, Barbara riconosce all'autore la capacità di creare dei personaggi, dei veri e propri tipi da bar, magari un po' troppo tipicizzati ma assolutamente indimenticabili. Allo stesso tempo riconosce anche che ci sono pagine che non solo non fanno ridere, ma sono addirittura noiose.
“La bruttina stagionata” di Carmen Covito
Un romanzo che non ha peli sulla lingua, che ha il pregio di non essere troppo lungo e di raccontare le rocambolesche vicende di Marilina, la bruttina stagionata appunto, vittima di un sistema che emargina o tenta di lasciare ai margini chi non è completamente omologato ai dettami sociali.
Stella ha portato tre libri:
“Zia Mame” , quello che aveva proposto anche Carla. Il motivo per cui l'ha scelto era diverso da quello della regina. E' un romanzo che ha avuto molto successo soprattutto per la sua capacità di far ridere. Questa fama che lo ha preceduto ha fatto sì che le aspettative di Stella fossero esagerate rispetto al contenuto. Piacevole, gradevole, scorrevole, in alcune parti anche molto divertente, forse non è poco di questi tempi bisognerebbe anche accontentarsi.
“Tre uomini a zonzo” di J.K. Jerom quello che si definisce un classico, un ever green. Le situazioni di tre amici rimangono esilaranti nonostante il tempo. Stella racconta che ogni volta che lo riapre, in qualunque punto della vicenda lo trova sempre ugualmente spassoso.
“Il mondo deve sapere” di Michela Murgia si tratta dell'opera prima della acclamata autrice del famoso e premiato “Accabadora”. Qui siamo immersi completamente nell'attualità, nel sociale, nei giorni nostri, fatti molto spesso di approssimazione, di aleatorietà, di precarietà. Ne fanno le spese le giovani generazioni che si devono muovere in un mondo di squali famelici. La protagonista è una telefonista di un call-center di una famosa ditta di aspirapolveri, Kirby. Il libro, che nasce da un blog dell'autrice, scritto quindi sotto forma di diario e resoconto è graffiante, amaro, senza luce in fondo al tunnel, con il solo conforto dell'ironia,
vorrei ringraziare Stella a nome del gruppo, perché ha assolto egregiamente il compito di stilare il resoconto della serata: personalmente trovo questi resoconti molto utili, perché rendono "fruibili" i nostri incontri anche a distanza di tempo, quando magari mi viene in mente di leggere quel tale o talaltro libro di cui mi avete parlato, ma non ricordo più esattamente il titolo...
RispondiEliminaStella, hai fatto benissimo a redigere il resoconto della serata. Sono d'accordo con Lorella, anche secondo me sono molto importanti perché comunque stanno a testimoniare il percorso fatto e la "buona volontà" di continuare :-).
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