i racconti della domenica |
Ero così commossa dopo aver letto quelle parole che intimidita e quasi impaurita ho aspettato qualche minuto prima di tagliare le corde e fare uscire il cagnetto. Poi sentendo che dentro qualcosa si muoveva, sicuramente per l’impazienza di uscire, ho tagliato i lacci con le forbici ed ecco che di colpo esce con impeto un qualcosa di indefinitamente grande, scivola dalla mano che voleva accarezzarlo,si slancia verso la porta di ingresso e scompare. Mi era anche sembrato di sentire un ringhio e come primo saluto non era niente male, io che mi aspettavo quasi un bimbo in fasce, così mio malgrado comincia l’inseguimento.
Non lo vedo più, perciò corro a perdifiato per cercare di raggiungerlo e di riportarlo a casa. Mi imbatto in un corteo di manifestanti,naturalmente il mio morale è talmente a terra che quando chiedono il mio parere comincio a dire che non ho mai visto niente di peggio e che la prossima volta prima di dare il mio benestare per una situazione di cui non conosco le conseguenze ce ne passerà di tempo. – Bravo è proprio quello che vogliamo dire anche noi con questo corteo,noi ci sentiamo presi in giro dal governo che promette e promette poi non mantiene.- -
Sudato e affannato mi sentivo osservato e anzi mi sentivo preso in giro da tutta quella gente che mi guardava con curiosità e invece di parlarmi di cani che scappano e si ribellano mi parlavano del governo e di non so più nemmeno che altre sciocchezze di cui non avevo il minimo interesse.
Ma chi se infischia di tutte le loro ciance e poi quelle facce così tese, mica dovevano correre dietro a un cane come stavo facendo io e poi se lo ritrovavo chissà come sarebbe cambiata la mia vita tranquilla dietro a quella furia.
Il lungo corteo di manifestanti invade le vie di quel tranquillo paese: assomiglia a un fiume in piena che nel suo letto ci sta molto stretto e vorrebbe rompere gli argini.
Dalle finestre delle case dove si snoda il corteo molte facce di donne seguono incuriosite quello che sta accadendo, anzi ogni tanto qualcuna chiede cosa stia succedendo e alle risposte di quelli che camminano concludono sempre con qualche frase tipo:- Sì, è vero, era meglio prima.- o –Ma si ,prima o poi qualcosa cambierà -
Veramente anch’io sono convinto che era meglio prima, prima che arrivasse quel pacco.
Sto cercando con tutte le mie forze di arrivare in cima al corteo,per vedere di scorgere quel terribile cane. Magari si è nascosto solo per il gusto di farmi correre, infatti sento che il mio respiro è oltremodo affannoso,se non mi fermo un attimo sono sicuro che mi prende un infarto; di solito la mia vita è molto tranquilla,le mie passeggiate sono solitarie e non oltrepasso mai l’edicola, che si trova in fondo al paese.
Ormai sono ben oltre la fine del paese,anzi mi sto dirigendo verso la darsena,chissà che non sia andato sulla spiaggia a rincorrere qualche gabbiano.
Vedo dei bambini che giocano felici e gli chiedo se per caso hanno visto un cucciolo nero aggirarsi fra le dune,poi rassegnato dal loro diniego,penso già a denunciarne la scomparsa al canile.
Sudato e rassegnato torno a casa e già non vedo l’ora di annoiarmi con i miei soliti pensieri, quando bussano alla porta e trovo i bambini che erano sulla spiaggia con il fuggitivo tra le braccia.
E così che comincia un capitolo nuovo della mia vita, molto diversa da come fino allora era andata.
Tempo una settimana e tutto e’ ridotto a brandelli: i miei libri preferiti,tutte le mie carte di appunti o di scritti giacciono sul pavimento alla rinfusa, cinque guinzagli distrutti. Tutti quelli che vengono in casa sono obbligati a farsi mangiucchiare le scarpe e non solo.
Sono terrorizzato, mi può capitare di tutto, finisco col pensare che prima o poi caccerà di casa anche me.
Per non parlare poi delle passeggiate: mi tiranneggia con la sua prepotenza anche verso gli altri cani,ed ho evitato due o tre incidenti per puro caso. L’ultima volta mi ha incastrato fra un albero e un altro cane lupo,grande e grosso da far paura, il guinzaglio mi si è attorcigliato in vita e sono stato legato all’albero e se non era per un passante, ero ancora lì legato come un salame.
Quindi per liberarmi di quella prorompente amicizia mi viene un’idea fantastica, lo rimando in dono a quello che mi aveva detto che il cucciolo voleva essere solo amato e compreso, in tutto e per tutto. Così ho fatto e le mie giornate ora trascorrono monotone e pigre come prima.
Wilma Talacci
Bella storia, tenera e divertente e con un risvolto un po' amaro. Mi è piaciuta molto la parte relativa al corteo e trovo il finale molto bello.
RispondiElimina"Così ho fatto e le mie giornate ora trascorrono monotone e pigre come prima" offre la chiave di lettura dell'intero racconto e dice molto del protagonista.
Brava, Wilma.
Barbara
Mi è piaciuto il contrasto tra le diverse preoccupazioni dei personaggi: i manifestanti accalorati per un qualche problema che non sfiora il protagonista, concentrato su quello che sta accadendo a lui. Mi sembra che il filo rosso del racconto possa essere l'incomunicabilità : il protagonista non comunica con gli altri,nè riesce ad instaurare un rapporto con il cane e così alla fine torna nella sua vita monotona e solitaria.
RispondiEliminaInvece non mi piace molto il salto frequente tra tempi diversi dei verbi: a volte la narrazione è al presente, poi al passato, poi ancora al presente (ma forse la mia è solo una fissazione da prof.)
Mi è piaciuto molto il contrasto fra l'immagine iniziale del cagnolino, il lupetto spaurito che ama il sole e le verdure cotte, e quella finale: una specie di tiranno a quattro zampe che si diverte a mettere il padrone nelle situazioni più antipatiche.
RispondiEliminaMa poi, sarà davvero così? O è il modo del protagonista di interpretare le intemperanze di un cucciolone? In fondo, il suo unico desiderio, pare tornare alla "pigrizia" e alla "tranquillità " del suo piccolo mondo. Un mondo che non prevede niente altro... e lo dimostra anche l'atteggiamento verso i manifestanti del corteo.
Concordo con Barbara... il finale ha un risvolto amaro. Anche se mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più, di questo uomo dalla vita così volutamente placida e monotona. :)
Anche secondo me si poteva dire qualcosa di più del protagonista. Farlo agire anche prima dell'arrivo del pacco. Interessanti sono i due piani, quello del corteo di protesta e quello della corsa. Ci sono però delle incongruenze oltre che nei tempi verbali anche su un paio di femminili che forse dovrebbero essere maschili.
RispondiEliminaIl mio parere è che si tratta di una idea originale, con un finale tutt'altro che scontato, quindi cara Wilma dedicaci un po' di tempo per eliminare le banali imperfezioni.
Stella
Solo due commenti: divertente la quasi assenza di virgole e il passaggio dal presente al passato; affatto divertente il finale. Tu hai mai avuto un cane? Io si e più d'uno, quindi non posso apprezzare, nemmeno in un racconto, chi se ne disfa. Scusa, ma io la penso così. Carla.
RispondiEliminaAnch'io, come Carla, sono un'amante degli animali un po' integralista, però in questo caso mi è sembrato un racconto molto dolce e anche il finale non è drammatico, visto che il cane non viene abbandonato.
RispondiEliminaInsomma, Wilma, il racconto è carino. C'è qualche imperfezione linguistica, ma si fa presto a correggere. Complimenti anche a te come alle altre Pennedoca!