contro stress, malumore, bruciore di stomaco
(consultare il foglietto illustrativo)
Ciò che vi propongo è il resoconto stringato (pillole, appunto) della serata che il gruppo Pennadoca ha dedicato all'amore in letteratura, dal titolo Amor, ch'a nullo amato amar perdona. Naturalmente non ha la pretesa d'essere esaustivo del confronto avvenuto ma, semplicemente, vuole essere una traccia del percorso compiuto e una memoria dei testi proposti e consigliati per la lettura. Pertanto chiunque lo ritenga opportuno è libero di aggiungere, correggere, precisare e continuare la discussione sul blog, anche perché leggendo le pillole mi sono resa conto che di spunti di discussione e di riflessione ce ne sono veramente tanti.
Dove ho potuto, per i libri proposti, ho utilizzato www.ibs.it, poiché in questo sito sono presenti anche i commenti dei lettori che, proprio perché a volte molto diversi, arricchiscono ulteriormente l'informazione.
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Cristiana: per parlare d'amore ho scelto una poesia, tratta da una raccolta poetica di Giorgio Corrieri, e il romanzo di Nicholas Sparks Le parole che non ti ho detto.
La poesia in questione mi ha molto colpito perché parla dell'amore di un genitore per la figlia. Poiché sono madre ritengo che l'amore per i figli sia di una delle forme più alte dell'amore, infatti è l'amore che dura, che si fa esperienza, l'amore che rimane mentre, spesso, tutto il resto passa. Per quel che riguarda il romanzo (che non ho ancora terminato) ho trovato veramente commovente e coinvolgente la lettera che vi vorrei leggere, e ne sono stata toccata molto profondamente.
Carla: personalmente non amo nè i romanzi né i film d'amore, i romanzi sentimentali in genere li trovo banali, scontati. Ritengo che sia molto difficile trovare parole adatte a esprimere efficacemente il dolore, in quanto esperienza individuale forte e profonda come, ad esempio, il dolore che segue una storia che finisce. Però devo ammettere che ho apprezzato molto Le affinità elettive di Goethe.
Lorella: è dall'età di 15 anni che quando penso all'amore mi vengono in mente le Poesie di Catullo. Mi piace il modo in cui si parla d'amore, poiché si va dalla riflessione sul sentimento alla descrizione degli impulsi più spontanei e naturali, quasi adolescenziali. Pertanto mi sembra un modo di intendere l'amore molto vivo. Trovo molto bello anche un brano de Il piccolo principe, di Saint-Exupéry, dove l'autore parla dell'amore attraverso la favola, riuscendo forse attraverso la distanza che il genere permette a non scivolare nella banalità.
Sara: anche io non amo molto i romanzi d'amore, preferisco i libri che, ad esempio, parlano di viaggi. Infatti nella mia libreria l'unico libro che parla d'amore è una raccolta di racconti dal titolo La fuga dell'amore di César A. Molina. Questi racconti mi sono piaciuti perché parlano di vita, letteratura, viaggi, cinema e nell'insieme tracciano una geografia dell'amore e del sentimento. Nel libro si narra di donne incontrate nei viaggi che l'autore compie in varie città, di storie sul punto di nascere e mai nate. Onestamente questo libro non mi è sembrato banale, anzi lo stile particolare dell'autore lo rende molto interessante.
Elena: pensando all'amore mi sono venuti in mente due testi che contengono entrambi elementi fantastici, uno è Chi ama torna sempre indietro di Guillaume Musso, l'altro è il bel racconto Tempo fermo, tratto da Molto dopo mezzanotte di Ray Bradbury. Sono storie strane, la cui dimensione un po' fuori dalla realtà le rende a mio avviso particolarmente interessanti e per niente scontate.
Francesca: il libro di cui vi voglio parlare è Un cuore così bianco di Marìas Javier. Nonostante io non sia amante di questo tipo di scrittura, un po' troppo arzigogolata, ho apprezzato molto come viene condotta l'analisi dei sentimenti, poiché è molto forte e profonda. Infatti i sentimenti vengono messi a nudo in modo molto crudo. Soprattutto mi ha colpito il connubio parola-sentimento. Tra l'altro trovo che l'incipit sia strepitoso. Non si tratta di un romanzo d'amore ma di sentimento, due cose secondo me molto diverse.
Stella: ammetto di amare maggiormente i romanzi dove l'amore viene trattato non come astrazione ma come esperienza reale, fisica. Un romanzo interessante è, secondo me, Eva Luna racconta di Isabelle Allende, sulla falsariga de Le mille e una notte. Da questo testo ho estrapolato un passo che mi ha molto colpito e ne ho realizzato dei segnalibri che mi fa molto piacere regalarvi. Inoltre vorrei leggervi un mio racconto dal titolo Lo schiaffo (n.d.r. Il racconto letto da Stella è stato segnalato in un concorso letterario e lo troverete pubblicato sul blog domenica, 3 aprile).
Manuela: dopo aver cambiato idea molte volte, alla fine mi sono decisa per una poesia di Montale e per Le piccole virtù di Natalia Ginzburg, in particolare il racconto Lui ed io, dopodiché mi sono accorta che entrambi raccontano dell'amore coniugale, tra l'altro in modo per niente scontato e banale. Sulla bellissima poesia di Montale Ho sceso dandoti il braccio c'è poco da dire, penso che ogni commento sia superfluo. Del libro della Ginzburg ho apprezzato molto lo stile ironico e divertente.
Wilma legge un brano tratto da La cantatrice calva di Ionesco. «I miei romanzi d'amore preferiti sono Anna Karenina di Lev Tolstoy, Rebecca la prima moglie di Daphne Du Maurier e Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald.
Loredana: non so più scrivere d'amore, mi sento a disagio. Non mi piacciono molto i romanzi d'amore, a meno che non si tratti di classici, come quelli citati da Wilma. Però, pensandoci bene, l'ultimo libro che ho acquistato e che sto leggendo è una storia d'amore, Se solo fosse vero di Marc Levy.
Barbara: io vorrei proporvi alcune poesie tratte da La voce a te dovuta di Pedro Salinas. Si tratta di un poema dove l'amore è il protagonista assoluto, e amore significa ricerca, voglia di sperimentare, di andare oltre, senza però scivolare nell'idealismo astratto. Si parla dell'attesa, della gratitudine nei confronti di chi ci ama, della delusione che segue l'abbandono. È un poema della memoria, composto da monologhi e dialoghi con la persona amata.
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E per finire in dolcezza, la bella serata è stata ulteriormente... allietata dalle bellissime nonché, soprattutto, buonissime – slurp! - meringhe con scaglie di cioccolato fondente di Stella.
Ciao, al prossimo incontro!
Complimenti, vostra maestà, per la rapidità e la precisione del resoconto!
RispondiEliminaHai ragione quando dici che di spunti ce ne sono tanti, è stata una serata molto piacevole ed interessante. Vorrei partire a parlare delle meringhe di Stella, ma poi sarei off topics (hehe), quindi vi rivelo che avevo portato anche un altro testo, che non ho citato per brevità, visto che eravamo tante e tutte con cose interessanti da proporre: si trattava di un brano di Platone nel quale Diotima spiega a Socrate che cos'è l'amore, dicendogli che non è un dio, come tutti pensano, bensì un dèmone (non un demonio!), figlio di Poros e Penia, cioè del bisogno/desiderio e della povertà...
Brava Barbara, anche a me è piaciuto molto il tuo resoconto. Molto utile anche per ricordare i libri di cui abbiamo parlato.
RispondiEliminaSenz'altro brava per la sintesi e la chiarezza ( e per la voglia di scrivere un resoconto). La serata è stata molto piacevole e sicuramente ricca. Spero molto nelle prossime. Quanto poi all'amore ( come si dice con l'A maiuscola), ebbene posso solo dire che chi non l'ha provato è stato molto sfortunato ma parlarne o a scriverne necessita a volte la fuoriuscita di scheletroni che è bene stiano dove sono.A presto. Carla.
RispondiEliminaPerò, però, mia cara Carla. Se ti ricordi l'ultima frase di quella specie di segnalibro che ho fatto, dice esattamente così "a volte per esorcizzare i demoni di un ricordo è necessario narrarlo come storia". Sono anche dell'idea che non è che sia necessario per il bene dell'umanità, però però, penso che una volta raggiunta la giusta distanza si possa narrare anche di qualcosa di "scheletrico".
RispondiEliminaStella.
ps Complimenti alla diligentissima Barbara.
Bada che la mia non era certo una critica su chi scrive d'amore: ognuno fa della sua esperienza quello che preferisce ed esorcizza come gli pare. Ma questa è la mia opinione che non deve necessariamente essere condivisa. A volte mi capita di non essere chiara nell'esprimere il mio pensiero e questo porta a fraintendimenti. Ciao. Carla.
RispondiEliminaBravissima Barbara! Hai riassunto con grande grazia i punti salienti del nostro dialogo. :)
RispondiEliminaMi permetto di aggiungere che sono rimasta molto colpita dalle poesie di Pedro Salinas.
Come forse ricorderete, non sono una grande appassionata del genere... che spesso mi risulta piuttosto ostico.
Ma ho trovato le liriche di Salinas piene di musicalità e di passione... e quando si parla d'amore, questi sono elementi veramente indispensabili.
Mi piacerebbe molto sentirle recitate in lingua originale. Bisogna che ci attiviamo per trovare una "pennadoca" che mastichi lo spagnolo... :)
Il testo di Natalia Ginzburg è stato una folgorazione. Curisoo, ironico, divertente. Ma pieno pieno d'amore. Mi ha fatto venire voglia di riprendere in mano qualcosa di questa autrice, così piacevolmente intelligente.
Grazie per i complimenti, troppo buone :-).
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