Al di là del contenuto, che non ricordo più – ho letto il libro tanti anni fa – ho pensato che poteva essere uno stimolo di discussione per il nostro gruppo Pennadoca per ben tre motivi:
- capita solo a me o succede anche a voi di citare un libro ma non ricordarne assolutamente il contenuto?
- ci sono titoli di libri che vi sono piaciuti e vi suscitano delle emozioni (anche in questo caso, al di là del contenuto del libro)?
- una scoperta che mi capita di fare sempre più spesso: molti dei libri che ho amato sono fuori commercio. Di qui la considerazione che sono vecchia (e vabbè), che ho letto schifezze che non meritavano di restare sul mercato (sarà vero?), che spero che il digitale arrivi presto così i libri saranno sempre disponibili. “Lividi sull’anima”, ad esempio è scomparso dalla mia libreria (prestato, regalato? Boh), e non so se si trova in biblioteca.
Capita anche di non ricordare niente del libro, ma di ricordare benissimo le sensazioni che provavo. Capita anche che qualcuno mi dica "bello il libro che mi hai regalato quella volta" e io non ricordo niente del suddetto libro, ma siccome l'ho regalato sicuramente mi era piaciuto! Capitano delle cose singolari indubbiamente, sarà colpa della memoria selettiva come ci spiegava in un laboratorio Raul Montanari? Lui sosteneva che le così dette letture rivelazione o rivelanti si fanno solo in un determinato momento della vita, ahimè, quando si è giovani. Dopo, per sopravvivere, la memoria trattiene e scarta a suo piacimento.
RispondiEliminaA proposito di titoli strepitosi e di libri meno strepitosi, recentemento ho letto "Una solitudine troppo rumorosa" che secondo me è un titolo molto bello carico di suggestioni, ma che personalmente non ha corrisposto al testo. Forse le mie aspettative erano troppo alte?
Altro titolo "Nè con te, nè senza di te" ovviamente una storia d'amore che nel titolo conteneva promesse, secondo me, non mantenute.
Stella.
I titoli dei libri possono essere fortemente evocativi, un po' come i versi di certe poesie. E proprio come certi versi rimangono in mente indipendentemente dal contenuto del libro, a volte sono dei veri e propri mantra.
RispondiEliminaPerò, secondo me, quando in un certo momento ci ricordiamo di un libro, piuttosto che di un altro, è perché qualcosa di quel libro si è fissato ad un livello più profondo della nostra coscienza, anche se - come dice Manuela - magari non ci ricordiamo nulla.
Pertanto visto che i titoli a volte sono determinanti per l'acquisto di un libro, vuol dire che per noi hanno un significato che va al di là del libro stesso.
Mi sa tanto che mi sono ripetuta, scusate.
Penso che dietro ai libri fuori commercio ci siano delle logiche che, purtroppo, hanno ben poco a che fare con la qualità letteraria dell'opera. Nel senso che ciò che non viene ristampato non necessariamente è perché si tratta di una schifezza.
Concordo con Stella: "Una solitudine troppo rumorosa" è un titolo strepitoso. Personalmente ho anche amato moltissimo il libro, di cui non ricordo la trama con precisione, ma alcune descrizioni sì, le ho trovate straordinarie e sono sopravvissute nella mia memoria colabrodo (più che selettiva...).
RispondiEliminaTra l'altro mi chiedo, chissà se questo titolo era così anche in originale oppure è il traduttore o la casa editrice che l'hanno inventato?
A Barbara: è verissimo che la scomparsa di un'opera dal mercato non ha niente a che fare con la sua qualità letteraria. Talvolta queste scomparse sono poi davvero strane. Faccio un esempio che forse ho già fatto, ma è una storia di cui non trovo spiegazioni logiche. C'è un libro che mi è piaciuto moltissimo, "Hotel du lac" di Anita Brookner, che attualmente è introvabile. Questo romanzo, uscito nel 1984 in Inghilterra, ha vinto il prestigioso "Booker Prize" che ha fatto conoscere la scrittrice in tutto il mondo. In Italia Mondadori lo ha pubblicato nel 1986.
Poi la Brookner ha pubblicato altri romanzi che io ho diligentemente letto (quasi tutti) nella speranza di ritrovare la stessa sintonia e le stesse emozioni che avevo provato con "Hotel du lac", ma non è mai successo.
I romanzi successivi però sono tranquillamente acquistabili ovunque e in qualche caso sono stati anche ristampati da varie case editrici. Del suo primo "capolavoro", invece, si sono perse le tracce...
Anche a me il romanzo "Una solitudine troppo rumorosa" è piaciuto molto. Ci sono alcune pagine, quelle in cui il protagonista, Hanta, ricorda la zingarella, il suo amore di gioventù, che io trovo molto poetiche, ogni tanto me le leggo ad alta voce. E si tratta di un romanzo che ho acquistato perché attratta dal titolo.
RispondiEliminaCapita anche di non ricordare niente di un libro ma di ricordare di averlo amato tanto. Per esempio "Eva luna racconta" di Isabelle Allende so che è stato il suo libro da me preferito per lungo tempo, ma se lo apro, ne leggo qualche riga non ricordo nulla, come se fosse la prima volta che lo apro.
RispondiEliminaInvece con i romanzi di Milan Kundera, che mi hanno accompagnato in molteplici fasi della mia vita, basta che ne legga qualche riga a caso e a poco a poco mi torna la memoria.
Stella
Stella dice di Raoul Montanari: "Lui sosteneva che le così dette letture rivelazione o rivelanti si fanno solo in un determinato momento della vita, ahimè, quando si è giovani". Personalmente credo nelle "letture rivelazione", ma sono più ottimista e penso che non siano riservate alla giovinezza: io mi sono innamorata anche in età adulta di libri particolari, che mi hanno aperto un mondo...
RispondiEliminaRiguardo ai titoli, a me piacciono molto quelli apparentemente banali, che sembrano suggerire che ci deve essere un significato altro, al di là, da scoprire poi nel testo. Un esempio? "Tre tazze di tè".
È curioso che a distanza di un anno sia incappata in questo blog che prende spunto da un libro dell'autrice francese Françoise Sagan. Sto leggendo proprio in questi giorni uno dei suoi romanzi, "Un po' di sole nell'acqua gelida". Avevo già letto "Bonjour Tristesse" molti anni addietro, e credevo fosse l'unico suo libro che avevo letto, invece mi sono ricordata di aver letto molti anni prima un altro suo romanzo, di cui non ricordavo però assolutamente il titolo. Ho fatto una breve ricerca ed ho scoperto che si tratta proprio di "Lividi sull'anima". Strano averlo rimosso dalla memoria per tutti questi anni...di solito mi ricordo quello che ho letto, ma ora non ne sono più così sicura. Riguardo invece a quello che afferma Raoul Montanari...spero che non sia vero! :) Un saluto.
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