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domenica 30 gennaio 2011

Libro e autore (di Barbara)

Sul Resto del Carlino del 22 gennaio 2011 ho letto questa notizia:
«Louis Ferdinand Céline, autore del celebre «Viaggio al termine della notte», ha peccato di antisemitismo e non è degno di essere celebrato, per il 50° anniversario della morte. Tanto ha sostenuto questa tesi l'avvocato Serge Klarsfeld, uno dei più famosi 'cacciatori di nazisti', a capo dell'Associazione dei figli degli ebrei deportati dalla Francia (Ffdif) che il Ministro della Cultura francese, Frederic Mitterand, ha annullato le celebrazioni. Krasfeld aveva scritto a Le Monde dicendosi indignato che lo scrittore, noto per i suoi pamphlet antisemiti, venisse incluso nella raccolta delle Celebrazioni nazionali del 2011.»

Senza voler entrare nel merito di una questione così delicata, vorrei soltanto cercare di capire quanto l'autore "pesa" sul libro che scrive.
Nel senso, se vi capitasse di  sapere che il vostro scrittore preferito o lo scrittore di uno dei vostri libri preferiti è, o è stato, un depravato (pedofilo, stupratore, ecc.) continuereste ad amarlo, ad amare quel libro o qualcosa cambierebbe?
Per quello che mi riguarda ammetto che farei una gran fatica a continuare ad apprezzare tanto il libro quanto lo scrittore. Per questo motivo a volte penso che forse sarebbe meglio non sapere niente dell'autore e considerare il libro come un'opera che si è fatta da sé.
E voi, cosa ne pensate?

2 commenti:

  1. Per me il libro è strettamente legato al suo autore. Quando leggo qualcosa voglio sapere chi lo ha scritto (lo vedete anche qui sul web, mi arrabbio se qualcuno non si firma), perché l'autore non è un "accessorio" qualunque.
    So bene che molti pensano che l'opera d'arte ha un valore in sé, indipendentemente da chi l'ha scritta, dipinta, girata (nel caso dei film). Per me no.
    O meglio, l'opera d'arte ha un valore in sé, viaggia per il mondo da sola, da sola affronta apprezzamenti e critiche.
    Però io non riuscirei a continuare ad amare un libro o un quadro o un film se sapessi che l'autore è una persona riprorevole per qualunque motivo. Dunque, per me, meglio sapere. Poi, quando si è debitamente informati, si fanno le valutazioni del caso.

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  2. Credo che ancora una volta sia difficilissimo generalizzare. Mi viene in mente Pasolini che non per la sua inclinazione sessuale, ma per le modalità con cui a volte ha manifestato i suoi gusti, suscita qualche perplessità. Perplessità che però non intaccano il suo valore di intellettuale di artista. D'altra parte quando andavo a scuola io gli autori che avevano sostenuto il regime fascista venivano proposti in un certo modo, rispetto agli autori che magari erano stati partigiani. Credo che l'opera sia legata al suo autore, ma anche no. Nel caso dei libri personalmente cerco di non sapere niente dell'autore prima di aver letto il libro, so già che qualunque informazione mi influenzerebbe, ma questo è un mio personalissimo problema.
    stella.

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