Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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mercoledì 29 giugno 2011

DI VERSO IN VERSO

di verso in verso
Ecco una nuova rubrica, alla quale siete invitati a partecipare: le poesie che ci hanno colpito, che ci sono rimaste nel cuore, che ci hanno turbato...e chi più ne ha, più ne metta!
Cominica Barbara, suggerendoci questa lettura:


La spiaggia
(di Vittorio Sereni, da Gli strumenti umani)

Sono andati via tutti -
blaterava la voce dentro il ricevitore.
E poi, saputa: - non torneranno più -.


Ma oggi
su questo tratto di spiaggia mai prima visitato
quelle toppe solari... Segnali
di loro che partiti non erano affatto?
E zitti quelli al tuo voltarti, come niente fosse.


I morti non è quel che di giorno
in giorno va sprecato, ma quelle
toppe d'inesistenza, calce o cenere
pronte a farsi movimento e luce.
Non
dubitare, - m'investe della sua forza il mare -
parleranno.

4 commenti:

  1. Trovo molto potente la prima strofa. Per le altre forse avrei bisogno di qualche dritta. Oppure continuo a leggerle fino a quando suono, senso, immagini, faranno scattare una scintilla.
    Stella

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  2. Sereni più volte scrive del mare e questo mi piace, perché lo faccio anch'io (perdonatemi questo paragone con un poeta vero...).
    Di questa poesia mi hanno colpito certe soluzioni linguistiche, come quell'assonanza tra "solari" e "segnali" e anche l'uso dell'espressione "i morti" come se fosse un singolare (è una cosa curiosa, che si può fare anche in greco e mi è rimasta in mente dai tempi del liceo, perché quando si traduceva, dava un sacco di problemi...)

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  3. Mi piace molto questa poesia che non conoscevo.
    Non so cosa mi ha colpito di più, forse il tema del mare che è parte di me, in quanto riminese.
    Ma non so identificare un motivo preciso... mi piace e basta.

    manuela

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  4. Non è una poesia "facile". Stella ha ragione, necessita di molte letture, come la poesia in genere del resto. Parla dei morti e la spiaggia è metafora di aldilà. E' come se il poeta cercasse un contatto con chi non c'è più. All'inizio sembra esserci del pessimismo: "non torneranno più", ma alla fine subentra la speranza: "parleranno". La "toppa" cos'è? E' dove si infila la chiave per aprire una porta, ma le toppe in questione sono anche chiazze più chiare "pronte a farsi movimento e luce". Non è una poesia pessimista, come potrebbe sembrare dato l'argomento, ma di speranza. Personalmente trovo l'ultima strofa bellissima.

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