i racconti della domenica |
-Ladro, quella è la mia roba!-.
Naturalmente non servì a niente. Così ai problemi che già aveva, e non erano pochi, si aggiungeva questa batosta. Scalza, carabinieri, denuncia, telefonate, albergo ( ma l’avrebbero accettata?) e le geremiadi di suo marito ormai all’ordine del giorno.
La sera precedente avevano avuto una discussione piuttosto animata e aveva pensato che cambiare aria le avrebbe fatto bene. Lui era una “brava persona”, di quelle un po’ noiose che concepiscono la domenica in un solo modo: guardare la televisione in ciabatte.
-A pochi chilometri da qui c’è una fiera dell’antiquariato e mi piacerebbe andarci. Potremmo partire la mattina e pranzare fuori- gli aveva detto sperando di risvegliare il suo interesse.
-Non ci penso nemmeno! - aveva risposto lui in modo piuttosto sgarbato.
- Domani è domenica e le strade saranno piene di idioti che preferiscono passare la giornata in macchina piuttosto che a casa loro -.
- Possibile che non ti interessi mai niente se non la tua maledetta televisione?- che poi tanto maledetta non era, visto che la sera uscivano molto di rado e per frequentare prevalentemente amici di lui. In queste occasioni il marito resuscitava per pontificare su questa o quella squadra di calcio, cosa che indispettiva i suoi amici, tifosi di altre squadre e finiva per far litigare tutti.
Tutto questo l’aveva pensato guardandosi i piedi nudi bagnati e insabbiati, ormai sull’orlo del pianto per la rabbia che sentiva muoverle dentro. Adesso il buio era completo. Improvvisamente si sentì afferrare un braccio. Si girò terrorizzata: due occhi di fuoco, una barba e la certezza che quella era la fine. Ne fu quasi contenta.
Si divincolò per puro istinto di sopravvivenza, riuscendo ad allontanarsi di un passo, per cercare di vedere meglio il suo aggressore anche se ormai non sarebbe più servito a niente.
- Polizia. Favorisca i documenti - disse l’uomo.
Era salva.
Carla Forti
Mi sembra azzeccato l'inizio, che presenta subito la condizione tipica del personaggio: una poveretta che deve sopportare tutti i piccoli e grandi accidenti della vita, senza avere la forza di ribellarsi (fa solo dei deboli tentativi, col ladro, come con il marito).
RispondiEliminaA me rimane la curiosità di sapere come continua. Mi sembra proprio l'inizio di un racconto lungo o di un romanzo. Cosa succede in seguito a questa donna? Avrà un soprassalto di orgoglio, un'occasione di riscatto? O è un'inetta, come i personaggi di Svevo?
Secondo me si tratta di un buon inizio per un racconto, dopodiché forse dovresti allargare un po' lo zoom. Nel senso che sarebbe interessante sapere chi è questa donna, da dove viene e dove sta andando o tornando, quali sono gli altri problemi che l'assillano oltre al marito.
RispondiEliminaE l'incontro con questi occhi di fuoco in riva al mare sul far della sera finisce così?
Non è che se il racconto procede la signora finisce per ringraziare il ladro perché gli ha dato l'opportunità di incontrare "occhi di fuoco"? :-)
Quindi, a quando la prossima puntata?
Lo stile è lineare e sobrio, secondo me azzeccato per la narrazione. In fondo la protagonista sta attraversando un periodo difficile della sua vita, un linguaggio troppo "frizzante" sarebbe stato fuori luogo. Concordo con Barbara che potrebbe essere interessante seguire la protagonista nel proseguo di questa avventura, magari sfortunata, ma sicuramente significativa.
RispondiEliminaSono rimasta anche io incuriosita da questa vicenda, la vicenda della protagonista, che mi piacerebbe sapere come si chiama. Per dire che vorrei leggerne ancora.
RispondiEliminaStella