Benvenuti in Letteratura e dintorni!

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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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sabato 6 novembre 2010

Libri usati (riflessioni di Francesca)

L’altro giorno mi è capitato in mano, per caso, un libro letto una decina di anni fa. Dovevo spostare alcuni oggetti da una mensola e così le mie dita hanno incontrato “Generazione X” di Douglas Coupland. E’ un libro che ho molto amato e come succede quando si rivede per caso un vecchio amico, mi sono soffermata a sfogliarlo. Una grafica molto curiosa, con disegni, rimandi, spiegazioni sull’uso di alcune voci gergali.
Ma non è del romanzo che voglio parlare, quanto proprio del libro in sé.

Lo trovai in una curiosa libreria dell’usato nel centro di Ferrara. Dico curiosa perché tutto era ammucchiato alla rinfusa, senza una logica apparente, e il divertimento mio e di Federico era proprio di spulciare fra i vari titoli, conosciuti ma più spesso ignoti, alla ricerca di qualcosa che ci intrigasse. Tanto costavano talmente poco che anche un acquisto incauto avrebbe pesato poco sulle nostre finanze. E di acquisti incauti, devo proprio dirlo, ne facemmo tanti!
“Generazione X” lo comprai perché, oltre ad incuriosirmi le note di copertina, conteneva un segno tangibile del suo precedente possessore. Intanto Luca B. aveva lasciato il suo nome in caratteri cubitali in copertina. Poi aveva anche sottolineato – con la matita e l’evidenziatore – alcuni brani che lo avevano colpito.
Io non sono una feticista dell’oggetto libro: non mi piace strapazzarli ma amo viverli e se mi scappa una sottolineatura non mi faccio assalire di certo dai sensi di colpa. Fu bello scoprire che io e Luca B. avevamo qualcosa in comune e che alcune delle cose che lui aveva apprezzato colpivano anche la mia anima e la mia fantasia.
E adesso mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Vi piacciono i libri usati? Li comprate? Vi è mai capitato di “incontrare” i pensieri di chi vi ha preceduti nella lettura? Che effetto vi ha fatto?
Vi lascio con una piccola frase di “Generazione X” che sia io che l’amico Luca B. abbiamo sentito nel cuore.
“… non è sano vivere la vita come se fosse una sequenza di piccoli momenti isolati e slegati. O le nostre vite diventano storie, o altrimenti non c’è modo al mondo di viverle”.

22 commenti:

  1. Devo confessare che io, invece, sono molto "gelosa" dei miei libri e mi dà abbastanza fastidio pensare che qualcuno li abbia maneggiati prima di me.
    Ho un rapporto molto fisico con i libri che leggo, al punto che, se prendo un libro in biblioteca, a distanza di tempo faccio fatica a ricordarne il contenuto.
    Questo è anche il motivo per cui, dopo aver comprato l'e- reader, ho avuto qualche difficoltà ad usarlo per leggere qualcosa che non fosse una lettura "funzionale" (come circolari e progetti scolastici, per intenderci). Ora, però, ho appena terminato di leggere il mio primo romanzo in formato e- book e comincio a pensare al mio e-reader come ad un meta- libro, ho stretto con lui una certa amicizia ed un certo rapporto fisico (lo riconosco al tatto, per così dire, e attivo con le dita le sue funzioni in modo ormai automatico).
    Mi piace molto, invece, la condivisione dei contenuti.

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  2. Ho letto molti libri a prestito dalle biblioteche, è un'opportunità strepitosa che non è mai stata messa in discussione. Mi è capitato anche di trovare delle note a margine che mi hanno aiutato a chiarire dei passaggi difficili, sono stata grata a chi le aveva messe. Mi piace molto regalare libri che ho letto, è un gesto che non sempre viene compreso, viene scambiato per "riciclo", in realtà quando regalo la copia mia c'è un pensiero in più per chi lo riceve. Invece ho molte reticenze nei confronti delle nuove tecnologie, ma è perchè sono vecchia dentro, di cervello! Anche i Cd credevo non mi sarebbero piacuti mai e invece...

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  3. Mi fa piacere che Francesca abbia tirato fuori questo argomento. Uno dei miei posti preferiti è il negozio di libri usati di fronte al cinema Sant'Agostino, in via Cairoli a Rimini. Mi piacciono i libri usati e sapere che qualcun altro li ha "vissuti" prima di me lasciando annotazioni, tracce di orecchie e quant'altro - a volte anche qualche briciola - mi fa provare una sensazione di complicità con quella persona.
    A parte il fatto che nei negozi di libri usati si possono trovare libri veramente curiosi, che neanche ti immagini. Non lo so perché ma io lì dentro sto bene.
    Quanto alla biblioteca la frequento abbastanza assiduamente, visto la meravigliosa opportunità che offre non vedo perché non approfittarne. Riguardo all'e-book ammetto che avrei qualche problema a fare le orecchie, ma a parte questa stupidaggine continuo a preferire il cartaceo.

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  4. Avevo scritto tutto il messaggio e mi è saltato fuori solo la prima parte. Devo aver sbagliato qualcosa. Scusate, non sono molto esperta di queste cose eh eh eh.
    Io l'ebook non lo comprerò mai, perchè mi piace avere della carta in mano.
    Per quanto riguarda invece chi ha letto i libri prima di me, apprezzo i commenti ma detesto la sottolineatura selvatica. Soprattutto se viene fatta sui libri della biblioteca, la trovo veramente una cosa maleducatissima.
    I libri usati piacciono anche a me e non ho nessun problema nè a comperarli nè a leggerli. Anzi, a volte uno si fa meno problemi, con un libro usato, perchè costa di meno e se anche non ti piace hai investito poco. Che di questi tempi e con i prezzi dei libri non è un particolare da sottovalutare.

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  5. Non vorrei aver lasciato intendere che io non uso i libri della biblioteca, cosa che sarebbe abbastanza difficile anche volendo, dato il mestiere che faccio... Tendo però ad usare i libri "funzionali", cioè quelli che mi servono per ricerche e lavori didattici, quelli dai quali prendo appunti, mentre la narrativa non amo prenderla in biblioteca, per il motivo che ho detto: non è una cosa volontaria, ma mi sono accorta che dimentico più facilmente i romanzi letti su testi della biblioteca, perché sono in un certo senso fisicamente anonimi per me, non li identifico a livello sensoriale. Leggo invece volentieri i libri prestati dalle amiche, perché hanno un senso "affettivo".

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  6. Vorrei dare il benvenuto a Luisa, che mi pare sia la prima volta che leggo sul nostro blog. Grazie per il tuo contributo!
    Personalmente trovo un po' drastica l'affermazione: io l'e-book non lo comprerò mai, perché secondo me rappresenta una nuova rivoluzione, dopo quella di Gutenberg. I cambiamenti notevoli come questo creano sempre un po' di spaesamento, ma moltiplicano anche a dismisura la possibilità di circolazione della cultura: è già successo con l'invenzione della stampa. Cosa sarebbe capitato se la stampa non si fosse diffusa perché ostacolata dalle resistenze di chi preferiva i libri scritti a mano?

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  7. Anch'io, come Lorella, sono gelosa dei miei libri e anche possessiva. Non mi piacciono i libri usati mentre amo molto l'odore di inchiostro che si sprigiona sfogliando le pagine di un libro nuovo.
    I miei libri li sottolineo (ma solo a matita) e li presto agli amici ma non molto volentieri, perché poi spesso non tornano indietro.
    Così ho trovato questo sistema: presto solo i libri a cui non sono molto affezionata e/o che posso ricomprare. Alcuni romanzi che ho molto amato e che sono ormai introvabili, se qualcuno vuole leggerli viene a casa mia e li legge sul mio divano! ma dalla porta non escono.

    Non frequento granché le biblioteche, i libri mi piace possederli, anche perché spesso mi capita di volerli rileggere o sfogliare e se non sono miei questo non è possibile.

    Mi hanno regalato dei libri usati ma non li ho particolarmente apprezzati. Ripeto, il profumo d'inchiostro di un libro nuovo è per me molto più intrigante della nota a margine lasciata da un amico o da uno sconosciuto.

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  8. Mi sono dimenticata delle bancarelle di libri usati, le trovo strepitose!

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  9. P.S.
    Caspita, Manuela e Lorella, che principesse sul pisello che siete :-).
    Naturalmente intendo il pisello della favola, non mi permetterei mai... :-).

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  10. Concordo con Barbara: le bancarelle sono un posto fighissimo dove perdere tempo. :) Anche lì l'ordine di esposizione è spesso del tutto casuale, ma c'è il valore aggiunto della location. Penso alle bancarelle di Piazza Cavour. Sarò anche campanilista, ma sinceramente trovo che la nostra piazza sia una piazza bellissima, e quando ci venivo il venerdì sera per i mercatini di antiquariato, d'estate, non sapevo mai dove guardare. Era tutto così bello luminoso ed interessante.
    Ma sto divagando.
    Un altro posto dove io e Fede compriamo libri usati, sono i mercatini di beneficienza. A Ferrara ce ne era uno, di Mani Tese, davvero fornitissimo. I libri non costavano mai più di due euro, più spesso uno o anche cinquanta centesimi. E c'erano delle cose anche molto interessanti. Fede, per esempio, che è appassionato di fantascienza, ci trovò un sacco di volumi urania in ottime condizioni.
    Io invece trovai diversi libri di camilleri, tutti appartenenti ad uno stesso proprietario che, per motivi suoi, se ne era disfato. Li comprai tutti... e quelli che avevo doppi li regalai. I libri devono circolare... mica stare in una scansia ad ammuffire! :)
    Anche io e Fede abbiamo portato dei libri a Mani Tese. Cose che magari non ci erano piaciute particolarmente, ma che potevano interessare altre persone. Dei vecchi romanzoni d'amore di mia madre. Dei gialli tipo "usa e getta", talmente ingenui che sai non rileggerai mai più. Mi piace penare che abbiano tenuto compagnia per qualche ora a persone sconosciute. :)

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  11. Bella l'idea della vendita di libri usati a scopo benefico. Ma, secondo voi, la Tribù Pennadoca potrebbe fare propria una idea del genere? Tanto per fare anche qualcosa di utile al prossimo e non soltanto il nostro solito quaqquaraqua. Che, per carità, ci viene benissimo :-).
    Cosa ne dite?

    P.S.
    Ciao, Luisa!

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  12. Io, nel mio piccolo di principessa sul pisello (!), sto regalando dei miei libri usati a una piccola biblioteca in cui lavora un amico. Non è proprio a scopo benefico, ma quasi...

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  13. Va benissimo, Luisa, anche se non ti sei presentata, puoi sempre farlo in seguito, quando vuoi. Magari puoi iscriverti e diventare uno dei lettori fissi del blog, perché è sempre piacevole confrontarsi e discutere con persone nuove: più siamo, meglio è!
    Riguardo agli e-book, a dire il vero, non so bene cosa intendi quando dici "una volta": in realtà l'e-book è un'invenzione abbastanza recente, che non è lo stesso che pubblicare materiali pseudo-cartacei sul web. Esistono in merito varie scuole di pensiero, che in questa discussione sono state in parte sfiorate quando, ad esempio, si è parlato di libri con la musica. In effetti c'è chi dice che la caratteristica dell'e-book potrebbe essere quella della multimedialità. Però: e-book non è uguale a ipertesto.
    Al di là della forma, che è ancora oggetto di discussione, sono nati dei formati digitali appositi, come l'e-pub, quindi qualcosa di diverso dai vecchi testi che si potevano trovare sul web. Ma soprattutto, gli e-reader usano la tecnologia e-paper, simulando il foglio di carta (quindi non stancano gli occhi come il pc), lasciano la possibilità di mettere dei segnalibri, di sottolineare e fare note a margine. Inoltre hanno la dimensione di un libro, stanno comodamente nella borsetta e anche sul comodino ed hanno una carica lunghissima. La vera rivoluzione, però, sta secondo me nella ulteriore democratizzazione,se così si può dire, della cultura: i libri in formato digitale costano meno di quelli cartacei, si possono scaricare direttamente dal pc e spesso anche senza la mediazione delle case editrici, nella lingua che preferisci ecc. Ci sono molti autori che realizzano e pubblicano in proprio sul web, anche mettendo a disposizione gratuitamente le loro opere. Secondo me, non è una rivoluzione da poco...
    Poi, anch'io continuo ad avere librerie piene di testi cartacei, ma credo che dovremo rassegnarci all'avvento del futuro.

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  14. Ancora una volta è venuto fuori il problema o il non -problema di chi come noi vive nella terra di mezzo del progresso tecnologico, ci ricordiamo ancora com'era "prima" di tante cose eppure ora viviamo già il "dopo". Non mi venite a dire che non avete sentito nessuno dire "non mi prenderò mai il telefono cellulare" e poi alla fine ha dovuto piegarsi ai fatti, così è per il computer in casa, così è per la navigazione in Internet. Qualche sera fa durante una pizza con qualche corsista del laboratorio di Cristian, qualcuno ha detto che non naviga in internet, che non lo farà mai, che morirà senza farlo mai! (e con orgoglio!)
    Nei confronti delle nuove tecnologie c'è resistenza non c'è niente da fare, così come trovo che Lorella abbia ragione nel dire che ci dovremo rassegnare. O forse proveremo, come abbiamo provato tutte le altre cose, la lavatrice, la lavastoviglie, il forno a microonde, l'asciugatrice, il telefono portatile, il computer portatile, i cd,... e magari dopo aver provato troveremo che le nuove tecnologie non sono così ostili.

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  15. Come mi è capitato di raccontare qualche volta, io mi sono realmente convertita alle nuove tecnologie quando ho fatto la seguente constatazione: al tempo della mia prima laurea, per recuperare i testi che mi servivano, sono andata dalle biblioteche di Roma, fino a quelle tedesche. Ci ho messo un anno a scriverla, buona parte del quale passato a cercare testi introvabili. Al tempo del mio ultimo concorso (erano passati circa 15 anni dalla prima laurea), stando seduta, anche in pigiama, nel mio studio, mi sono collegata alle biblioteche di mezza Europa, ho potuto leggere testi inglesi ed americani raccolti nelle biblioteche digitali la cui sede fisica si trovava lontanissima da me (e che non avrei mai avuto modo di leggere altrimenti), ho potuto dedicare il mio tempo prevalentemente allo studio perché l'attività di ricerca è stata molto più facile, molto più veloce, molto più produttiva.
    Nonostante questo, conservo gelosamente la Bibbia del mio bisnonno, che è stata stampata nel XIX secolo. La considero un tesoro, non solo affettivo. Ma, se fino a qualche tempo fa, poteva essere l'unico modo per me di vedere e leggere una Bibbia così antica, ora, se non ce l'avessi, potrei comunque trovarne una versione sul web. E' stato molto bello, l'anno scorso, parlare ai miei ragazzi del testo "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria, mostrando loro sulla lavagna digitale una delle più antiche edizioni che ci siano pervenute.
    Ma forse siamo andati fuori tema, vero?

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  16. Scusate... io non voglio fare l'avvocato del diavolo di nessuno. Tanto più che non mi sembra che Luisa ne abbia bisogno. Però non vedo perchè uno si debba necessariamente "rassegnare all'avvento del futuro" se non ne ha intenzione.
    Ci sono tanti "progressi tecnologici" di cui alcuni di noi, per scelta o per contingenza, non usufruiscono. O che, una volta provati, ci deludono. E allora perchè non lasciare il diritto a qualcuno di dire "questa cosa non mi interessa e non la farò mai" dovendo per forza mettere in discussione la sua convinzione?
    Vi faccio un esempio stupido. Per un compleanno, qualche anno fa, mia madre mi regalò il fratello meno famoso (e meno intelligente) dell'Ipod. Io sono una che ha sempre ascoltato molta musica, almeno prima che nascessero i bimbi. E l'idea in sè di scaricare dal pc e caricare su un piccolo lettore portatile era effettivamente molto intelligente. Sempre più della solita bottiglia di profumo che mi arriva tutti gli anni... :)
    Io questo trabiccolo l'ho usato tre volte. Poi è finito in un cassetto che non ricordo neanche più quale sia.
    Non mi piaceva. Era figo, anche di un bel colore, maneggevole, concettualmente avanti. Ma non mi piaceva. E continuo a tirarmi appresso - quando capita e quando riesco - il mio vecchio lettore di CD, con le cuffie molto poco chic, ma a cui sono affezionata con tutto il cuore.
    Il fatto che io non usi l'Ipod non ha certo frenato la sua ascesa.
    Ma quello è un futuro a cui non mi sono arresa, e quando la musica viaggerà solo sulla rete, probabilmente la scaricherò pagando il mio obolo, masterizzerò i miei CD e andrò avanti con quelli. Perchè sono belli, lucidi, luminosi e quando girano nel lettore - che ha una bella custodia trasparente - mi incanta guardarli.
    Tutto qui.
    Per quanto riguarda l'ebook, non sono ancora nell'ordine di idee di acquistarne uno. Ma non escludo che ciò possa avvenire in futuro. Come dice Lorella presenta svariati vantaggi. Immagino, poi, che per le persone ipovedenti sia una vera manna, perchè sicuramente sarà prevista la possibilità di aumentare la grandezza dei caratteri.
    Non è una tecnologia verso cui ho delle resistenze. Diciamo che è una tecnologia che al momento non mi interessa. Però non escludo di potermene innamorare da qui ai prossimi sei mesi. :)

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  17. Va bene... vi riporto in tema io. Toccano sempre a me i lavori pesanti. :)
    Mi ricollego a quello che ha detto Barbara a proposito della destinazione dei libri usati (nostri, da regalare a biblioteche o dare in beneficienza) per raccontarvi un'esperienza molto carina che è capitata a me e Fede qualche anno fa.
    Tramite amici comuni avevamo contattato dei ragazzi emiliani che facevano volontariato all'interno di un carcere. Questi ragazzi segnalarono un desiderio espresso dalle persone chiuse nella struttura (scusate il giro di parole... la parola carcerati mi sembra orribile). Ossia, avere dei libri da leggere.
    Non i soliti classici che si possono trovare in biblioteca: quelli li avevano anche loro, ma non li apprezzavano. Volevano delle letture - se mi passate il gioco di parole vecchio come noè - di evasione. Romanzi di fantascienza, gialli, thriller. Persino romanzi rosa! Cose leggere, cose da non pensarci troppo. Cose semplici che potessero essere apprezzate anche da persone poco scolarizzate.
    Per me e Fede fu un doppio colpo di fortuna. Potevamo sbarazzarci di chili di gialli mondadori in un colpo solo, per giunta servendo una nobile causa. :)
    Beh, quello fu un uso dei nostri libri usati (e strausati) che ci fece piacere.

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  18. Naturalmente Luisa, o chiunque altro, è assolutamente autorizzata a decidere di non leggere mai e-book, ma riguardo alle tecnologie, credo che si debbano distinguere quelle che, pur essendo utili, possono essere considerate superflue e quelle che, invece, entrano a far parte della vita quotidiana sostituendo la tecnologia che le precedeva. Tu Francesca, giustamente, dici che preferisci i CD all'ipod (che peraltro, nonostante il suo successo di mercato, è uno dei lettori mp3 meno pratici che esistano...). Sono d'accordo, personalmente non l'ho mai acquistato, perché non mi serve. Quante sono le occasioni in cui potrei mettermi ad ascoltare musica con le cuffie alle orecchie? In casa, posso usare lo stereo o il pc, in auto ho la radio...
    Ma il CD, che tu dici di preferire, ha completamente soppiantato la tecnologia precedente (musicassette e vinile), semplicemente perché è più pratico e permette di ascoltare musica di buona qualità anche masterizzandola da internet. Vi ricordate com'era quando doppiavamo le musicassette? Io penso che abbia ragione Stella, quando parla di terra di mezzo, perché ricordo che mia madre, quando ero piccola, guardava con diffidenza la lavatrice, perché sosteneva che i panni lavati a mano vengono meglio e si conservano più a lungo. Probabilmetne aveva ragione, ma oggi, inevitabilmente, tutte usiamo la lavatrice.
    Mi scuso per la lunghezza dei commenti: non so com'è, oggi sono più prolissa del solito!

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  19. Leggo solo ora il tuo secondo commento, Francesca, e mi sembra un'idea molto carina. Perché, come suggeriva Barbara, non proviamo ad organizzarci? Che ne dice Manuela, potrebbe essere un'iniziativa da suggerire al gruppo Extra?

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  20. Certo che non ho bisogno dell'avvocato, mica mi offendo se qualcuno la pensa diversamente da me eh eh eh! Ognuno ha i suoi gusti e i suoi disgusti, diceva sempre mia nonna e secondo me aveva proprio ragione.
    Io i miei libri non li do via volenteri, come ho detto, e non ho mai pensato di regalarli. Anche quelli che non mi sono piaciuti, mi viene da pensare che magari non li ho letti nel momento giusto.
    Però mi è capitato di comprarne per solidarietà. Anni fa ad una ragazza che conoscevo andò a fuoco la casa. Fu un disastro, si bruciò tutto. Tutto quello che aveva, poverina andò distrutto. Molte persone la aiutarono, le portarono mobili e vestiti. Ma nessuno pensò ai libri. Allora il suo ragazzo fece una proposta agli amici: ricompriamole e libri che ama di più. Lei fece un elenco e noi ci dividemmo i titoli. Mi piacerebbe ricordare quale fu il libro che presi io, ma purtroppo l'ho proprio dimenticato.
    Ma mi ha fatto così piacere che li considero proprio soldi ben spesi.

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  21. Un nuovo progetto per il Gruppo Extra! Ne parliamo venerdì alla riunione.

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