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Università aperta Giulietta Masina e Federico Fellini ha sede a Rimini e si occupa da anni di educazione permamente per un pubblico vasto e variegato per età, inclinazioni e interessi. Questo blog è dedicato in particolare a tutti coloro che frequentano, hanno frequentato o vorrebbero frequentare i nostri corsi di scrittura ma anche a tutti coloro che amano leggere, scrivere, confrontarsi su argomenti letterari.


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martedì 5 ottobre 2010

Mi sono dimenticata... (di Lorella)

Mi sono dimenticata la cattiveria della mia insegnante di italiano, che pensava di poterci trattare, dall'alto della sua sapienza, come dei poveri mentecatti indegni di sedere sui nobili banchi del liceo.
L'anno scorso alcune ex- compagne, durante una cena di ex- classe, hanno tentato di farmelo ricordare.

Mi sono dimenticata gli orari delle lezioni dell'università, anzi, non sono mai riuscita a ricordarli, tant'è che, se non ci fosse stata Mariella, forse ci avrei messo molto più tempo a laurearmi, perché non avrei mai saputo a quale lezione dovevo andare.

Mi sono dimenticata il nome di quel ragazzo che mi ha dato un appuntamento a quindici anni, sotto un cielo stellato di settembre, in montagna, con l'impegno di rivederci nello stesso luogo cinquant'anni dopo. Così ho deciso di chiamarlo Loris, nei miei ricordi.

Mi sono dimenticata il nome di quella inquietante compagna di studi che sedeva sempre sulla panca all'ingresso della facoltà, vestita in modo strano, arrotolandosi sigarette (sigarette?). Invece non posso dimenticare il nome della mia occasionale compagna di stanza, perché aveva un nome indimenticabile: Amneris. Come un faraone egiziano. Era di Schio ed aveva un fidanzato siciliano. E una madre leghista ante- litteram che sapeva parlare solo in dialetto veneto. Una bella combinazione.

Mi sono dimenticata un sacco di parole tedesche e anche qualcuna greca. Questo mi dispiace moltissimo e di tanto in tanto cerco di rimettermi a studiarle.

Mi sono dimenticata il viso di Marco, che a tredici anni mi scriveva lettere d'amore da Roma; mi hanno raccontato che molti anni dopo si è invaghito della moglie del fratello e gliel'ha portata via.
Mi sono dimenticata la delusione che ho provato quando ho baciato il ragazzo di cui ero innamorata da un sacco di tempo, e che finalmente sembrava essersi accorto di me. Deve essere stato molto deludente anche per lui: so che ora ha un compagno.

Mi sono dimenticata come si cammina per le strade di Urbino e adesso, se faccio una rampa di scale, ho già il fiatone.

Mi sono dimenticata perché avevo paura del buio, ma mi ricordo che la paura era tanta che prima di entrare in una stanza, ci infilavo solo la mano per accendere la luce.

Mi sono dimenticata la favola che mi raccontava sempre mia nonna, ricordo solo che parlava di un "biscione" (molto tempo prima che se ne appropriasse Berlusconi... forse potrei chiedergli i diritti d'autore).

Mi sono dimenticata il dolore del parto appena ho preso in braccio i miei figli, ma questo, dicono, è normale.

...e stamattina mi sono dimenticata di comprare il detersivo per i piatti, perché mi ostino ad andare a fare la spesa senza scrivermi una lista...

1 commento:

  1. Hai ragione, Stella, è molto più difficile "mi sono dimenticata" rispetto a "mi ricordo"!

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